Via alle grandi opere e al nucleare: piano nazionale per l’energia
Il governo Prodi aveva cancellato alcune delle infrastrutture già in programma. La manovra economica del governo Berlusconi ha rimosso le cancellazioni: quindi via all'alta velocità fra Milano-Verona, via alla Tav Torino-Lione, via al Ponte sullo Stretto e alle nuove autostrade in Lombardia e alla Roma-Formia. Secondo stime attendibili, la congestione del traffico costa al sistema Italia 19 miliardi di euro, un prezzo che non possiamo più permetterci di pagare.
Il futuro del Paese e dell'Occidente dipendono dallo sviluppo dell'industria nucleare. Per questo entro il 2008 verranno individuati i criteri per localizzare le nuove centrali nucleari da costruire in Italia.
Il governo vuole affrontare in maniera organica il nodo dell'energia, con il varo di una strategia energetica nazionale: entro fine 2008 verranno presentate le misure per ottenere la diversificazione delle fonti di energia e delle aree geografiche di approvvigionamento, il miglioramento e lo sviluppo delle infrastrutture nella prospettiva del mercato interno europeo, la promozione delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica e la promozione della ricerca sul nucleare pulito, il cosiddetto nucleare di quarta generazione.
Uso strategico dei fondi europei e della Cassa depositi per le infrastrutture
I fondi europei per lo sviluppo saranno orientati per la realizzazione di grandi interventi. Fino a oggi quei fondi sono stati dispersi su migliaia di micro-interventi. E’ fondamentale, per lo sviluppo del Sud, la concentrazione in un'unica sede di una massa enorme di capitali, per grandi scelte strategiche. Questo assicura al Mezzogiorno d'Italia una direzione strategica e credo possa anche costituire un grande fattore di moralizzazione della vita politica italiana.
È intenzione del Governo fare un uso attivo della Cassa depositi e prestiti. Pensiamo che la Cassa depositi e prestiti debba provvedere capitali e finanziamenti ma anche e soprattutto, insieme con altri soggetti, fare la regia delle grandi opere pubbliche che sono fondamentali per questo Paese.
Liberalizzazioni servizi pubblici locali
Riparte il programma delle liberalizzazioni, comprese quelle dei servizi pubblici locali. La riforma apre i servizi pubblici locali all'affidamento ai privati, con l’obiettivo finale di ridurre i costi per i cittadini. Le reti restano di proprietà pubblica ma a partire dal 31 dicembre 2010 la gestione dei servizi locali dovrà essere conferita in via ordinaria a imprenditori o società individuati attraverso gare pubbliche.
Modernizzare l’Italia: dalla banda larga a Expo 2015
Il decreto economico ha stanziato 1.486 milioni di euro per il periodo 2009-2015 al fine di realizzare le opere e le attività connesse allo svolgimento del grande evento mondiale di EXPO 2015. Inoltre sono stati stanziati 800 milioni per il periodo 2007-2013 per lo sviluppo della banda larga in tutte le zone del Paese, con particolare riguardo a quelle finora rimaste indietro.
Banca del Mezzogiorno
In tutte le grandi regioni d'Europa vi sono banche locali, al servizio del territorio, mentre il Mezzogiorno è l'unica regione d'Europa che non ha banche proprie. La finalità è quindi quella di garantire al Sud un indispensabile strumento di sviluppo nonché di avvicinare il più possibile l’operatore bancario ai soggetti che vivono e lavorano sul territorio, in particolar modo gli imprenditori locali. La banca, costituita in forma di s.p.a. da soci fondatori quali, tra gli altri, regioni ed enti locali meridionali, avrà sede in una regione del Sud, il suo azionariato sarà in maggioranza privato e potrà accedere a fondi e finanziamenti internazionali. Le risorse finanziarie (5 milioni) inizialmente stanziate dallo Stato come apporto al capitale della banca verranno restituite entro 5 anni dall’inizio dell’operatività della banca stessa.
[18 luglio 2008]