Bilanci e Trucchi. I conti falsi di Prodi

foto: svolta a sinistraIl tempo è galantuomo e smaschera, sia pure con qualche ritardo, i politici bugiardi e i governanti senza qualità che buttano soltanto fumo negli occhi. Ieri Eurostat, che registra e controlla i conti degli stati dell'Ue, ha reso note le sue valutazioni sul deficit italiano negli anni scorsi. I dati disponibili sul sito Eurostat sono illuminanti: risalta, dai documenti, la differenza negli stili di governo fra il centrodestra e la coalizione delle sinistre guidata dal Professore.

L'attuale governo Berlusconi, con una manovra complessa e lungimirante, ha messo in sicurezza i conti pubblici, puntando al rispetto degli impegni assunti con l'Europa in materia di deficit e alla riduzione del debito pubblico. Lo ha fatto con senso di responsabilità e, consapevole della pesante eredità lasciata dall'esecutivo dell'Unione, ha puntato a una razionale riduzione della spesa pubblica, potandone sprechi, sperperi, dannose dispersioni.

E Prodi? Cosa ha fatto? Il Professore ha puntato sulla demagogia e sull'inganno, su autentici trucchi contabili assolutamente scorretti, per accreditarsi come l'uomo del rigore, come il risanatore della finanza pubblica. Una bufala, puro illusionismo, i cui trucchi sono stati appunto scoperti da Eurostat.

Nel bilancio del 2006 il precedente governo di centrodestra indicava nel 2,4% l'incidenza del deficit sul Pil. Era un ottimo, risultato dato che il limite massimo consentito è del 3%.

Questo dato virtuoso bruciava a Prodi, insediatosi appunto ne 2006, perché sementiva la sua propaganda menzognera e apocalittica sui danni che il centrodestra aveva fatto al Paese.

Per accollare inesistenti demeriti all'avversario, il governo Prodi decise così di caricare sul bilancio 2006 due voci "una tantum": il rimborso dell'Iva sull'auto ai contribuenti (15 miliardi di euro) e l'accollo dei debiti delle Ferrovie (altri 15 miliardi). Grazie a questo ritocco, il rapporto deficit/Pil per il 2006 passò dal 2,4 al 4,4%. Questa falsificazione da una parte faceva passare per risanatori i dilettanti delle sinistre unite, dall'altra serviva ad amplificare nel Paese l'allarme sui conti pubblici , allarme che avrebbe dovuto far digerire gli inasprimenti fiscali contenuti nella micidiale finanziaria 2007.

Ma Eurostat ha scoperto i trucchi, dicevamo. La sentenza che impone la restituzione di 15 miliardi di Iva ai contribuenti è sì del 2006, ma i costi della restituzione vanno contabilizzati - ha ribadito Eurostat - a mano a mano che l'Agenzia delle Entrate convalida le richieste dei cittadini. I rimborsi, insomma, vanno caricati sui bilanci degli anni in cui effettivamente vengono effettuati. Senza contare che non tutti gli aventi diritto imboccheranno la via del ricorso.

La stessa anomala fretta ha fatto scaricare sul bilancio 2006 i debiti delle Ferrovie. In realtà, quei debiti lo Stato avrebbe dovuto accollarseli dopo che fossero venuti a scadenza e dopo le che le Ferrovie non li avessero onorati. Le prime scadenze erano calendarizzate per il 2009, ma il governo Prodi fece risultare un anticipato "accertamento d'insolvenza" delle Ferrovie e il giochetto di prestigio fu presto fatto.

Scorrettezze, trucchi, bugie: questa la sintesi dell'alta politica di Prodi.

[30 ottobre 2008]