Perché riformare la scuola?
È falso dire che la scuola elementare è una eccellenza e dunque non va cambiata.
Se lo fosse davvero nelle scuole medie e superiori tantissimi ragazzi non farebbero errori di grammatica e ortografia da scuola elementare, saprebbero organizzare un discorso, progettare una tesina, conoscere il significato esatto delle parole.
La scuola elementare italiana è stata una eccellenza ben prima della organizzazione per moduli a più maestri: infatti con il maestro unico l’Italia era al terzo posto nelle classifiche internazionali,con il “modulo” è scesa all’ottavo posto.
La verità è che il modulo a più maestri è stato introdotto non per esigenze formative, ma per aumentare il numero degli insegnanti mentre il numero dei bambini diminuiva a causadel calo demografico.
È falso dire che il governo ha tagliato i posti degli insegnanti di sostegno.
Per l’anno 2008-2009 sono previsti 90.882 docenti di sostegno, gli stessi dell’anno scolasticoprecedente.
È falso dire che chiuderanno le scuole nei piccolissimi centri.
Nessuno pensa di chiudere gli istituti nei centri isolati o montani, perché vale l’obbligo sociale di garantire a tutti il diritto all’istruzione.
Governo ed enti locali si sono accordati per la chiusura di tremila scuole. Il ridimensionamentocoinvolge anche le grandi città, riguarda edifici scolastici insicuri e il personale amministrativo.
È falso dire che d’ora in poi con una sola insufficienza gli alunni delle elementari e delle medie verranno bocciati.
Anche con i giudizi occorreva essere “sufficiente” in tutte le discipline per non essere bocciati.
Oggi, come ieri, l’eventuale bocciatura non è automatica: la decisione finale spetta al consiglio di classe, che considererà il livello complessivo di apprendimento raggiunto dallo studente.
È falso dire che sparirà il tempo pieno e che tutti i bambini dovranno tornare a casa alle 12.30.
In realtà il tempo pieno sarà potenziato ed esteso anche in molte aree dove sono mancate lecondizioni per offrire questo servizio. Sarà aumentato ridistribuendo i maestri che non sarannopiù impegnati nella compresenza in classe.
Il servizio che riceveranno le famiglie non diminuirà, anzi sarà esattamente il contrario: le famiglie hanno potuto scegliere l’orario settimanale più adatto alle loro esigenze:24, 27, 30 ore, tempo pieno.
[17 marzo 2009]