Un sistema corrotto, inefficente e mal gestito che tuttavia resiste al cambiamento, necessita di una svolta urgente. The Economist,14 novembre 2008.
Nel novembre 2009 il Governo ha presentato il disegno di legge di riforma dell’università. E’ una riforma radicale del sistema di governo delle università e delle forme di reclutamento dei docenti: un intervento non più rinviabile, perché le carenze decennali accumulate dal nostro sistema universitario impediscono a molti giovani italiani di potersi misurare coi loro colleghi europei. La riforma pone definitivamente fine alla proliferazione dei corsi e delle sedi inutili, pone termine alla stagione dei finanziamenti uguali per tutti e introduce criteri di merito nella distribuzione dei fondi statali, avvia nuovi sistemi di valutazione delle università e promuove nuove forme di sostegno per gli studenti meritevoli. Accanto alle realtà di grande prestigio e capacità, che pure ci sono, l’obiettivo è quello di riportare l’intero sistema a livelli di efficienza in tutto il Paese, perché università e ricerca sono parte essenziale e decisiva di un mondo in cui la competizione tra gli Stati si fonda sempre di più sul ruolo del capitale umano.
BLOCCO DELLE ASSUNZIONI NELLE UNIVERSITÀ CON BILANCI IN ROSSO
Le Università con una spesa per il personale troppo elevata (più del 90% dello stanziamento statale) non possono effettuare nuove assunzioni. La norma pone un freno alle gestioni finanziarie non adeguate di alcune Università. Le Università che spendono più del 90% dei finanziamenti statali in stipendi non possono bandire concorsi per docenti, ricercatori o personale amministrativo.
STOP AI CONCORSI PILOTATI
Le commissioni che giudicano gli aspiranti professori Universitari sono composte da 4 professori sorteggiati da un elenco di professori ordinari del settore oggetto del bando e da 1 solo professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Si evita così il rischio di predeterminare l’esito dei concorsi e si incoraggia un più ampio numero di candidati a partecipare.
FINANZIAMENTI A CHI ELIMINA CORSI INUTILI E SEDI DISTACCATE
Più finanziamenti trasferiti direttamente dal ministero, per le Università che chiuono sedi distaccate non funzionali e i corsi di laurea in eccesso rispetto alle reali esigenze formative degli studenti e alle richieste del mondo del lavoro.
500 MILIONI DI EURO ALLE UNIVERSITÀ MIGLIORI
Per la prima volta in Italia, nel 2009 sono stati distribuiti fondi alle Università in base a standard di qualità: 500 milioni di euro per Università con la migliore produzione scientifica, organizzazione e qualità didattica.
ANAGRAFE NAZIONALE DOCENTI
Un’anagrafe nazionale, aggiornata ogni 12 mesi, indicherà per ogni docente ordinario, associato e ricercatore l’elenco delle pubblicazioni scientifiche. I dati verranno anche utilizzati per attribuire gli scatti di stipendio biennali. In caso di un biennio senza pubblicazioni, sarà dimezzata l’entità dell’adeguamento salariale.
FINANZIAMENTI BORSE DI STUDIO
Nel 2009 per la prima volta tutti gli aventi diritto hanno avuto la borsa di studio, grazie a 135 milioni di euro destinati ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi economici. Sono 180.000 i ragazzi idonei a ricevere la borsa di studio e l’esonero dalle tasse universitarie, ma finora solo 140.000 di essi riuscivano ad avere la borsa di studio. Nel 2009 il Governo ha anche stanziato 65 milioni per nuove residenze universitarie, per un totale di 1.700 posti letto in più.
I NUMERI DELLA CRISI
[04 febbraio 2010]