Meno sprechi e più efficienza? La procura di Bolzano l’ha fatto
Articolo di Massimo Martinelli pubblicato da "Il Messaggero", il 5 giugno 2008
ROMA - Ci vorrebbe un manager. Meglio ancora, ce ne vorrebbe uno in ogni Procura. Ma può un magistrato, perdipiù capo di un ufficio giudiziario, improvvisarsi manager per gestire al meglio i fondi per le intercettazioni e quelli per le altre spese di giustizia? A guardare quello che succede in alcune (poche) procure, sembra possibile. Anzi, appare come l’unica via percorribile per porre fine ad uno sperpero di denari pubblici che indebolisce innanzitutto la macchina della Giustizia.
Uno di questi contabili in toga si chiama Cuno Tarfusser e fa il procuratore capo a Bolzano. Arrivò nel 2003, quando quell’ufficio giudiziario spendeva quasi due milioni di euro l’anno. Tre anni dopo, nel 2006, il bilancio sembrava reduce da una cura dimagrante drastica: 618.285 euro. Cioè un risparmio di un milione e trecentomila euro, che ha riguardato soprattutto le intercettazioni telefoniche: meno 63 cento sui costi per ascoltare le chiacchiere degli indagati. E poi, ancora, meno 45 per cento sui costi delle trasferte dei magistrati, meno 51 per cento sulle consulenze tecniche e così via.
E se qualcuno pensa che basta smettere di farle, le intercettazioni, ed ecco che si risparmia, ebbene a Bolzano non è andata così: il numero di apparecchi sotto controllo è rimasto lo stesso della media degli anni precedenti. Ma sono stati razionalizzati i costi rivedendo i contratti di fornitura dei macchinari per le operazioni di ascolto. E non c’è stato nemmeno un risparmio dovuto alla diminuzione delle ore lavorative, perché con le statistiche in mano si vede chiaramente che la Procura di Bolzano ha continuato a smaltire i suoi dodicimila fascicoli l’anno, che significano più o meno 14mila indagati sui quali svolgere attività istruttoria. E nel frattempo è anche diminuito il carico di arretrato di circa l’80 per cento.
A Roma, in realtà se ne sono accorti da parecchi mesi che la ricetta Tarfusser potrebbe funzionare anche altrove. Ma invece di esportarla così com’è, quella ricetta, sono stati messi in campo alcuni "esperti" che devono valutare se il metodo di Bolzano può andare bene, per dire, anche a Belluno o a Trento, o magari a Potenza e Catanzaro. Tanto, per pagare pure questi esperti, ci sono ancora i due terzi dei fondi che avanzano dalle spese per le intercettazioni.