Sicurezza, perché le nuove norme

Con il sì del Senato il governo porta a casa l’approvazione (la prima, quella definitiva verrà dalla Camera) del pacchetto sicurezza. Prima di parlare della norma che ha più fatto discutere e più è stata strumentalizzata, la facoltà per i medici di denunciare un paziente, se clandestino, vediamo due altri aspetti fondamentali:

Per la prima volta un governo italiano traduce in legge un piano organico per la sicurezza

foto: carabinieriIn passato se ne era solo discusso affidandosi a norme e regolamenti frammentati e spesso bizzarri. Il governo Prodi, partito in quarta con un proprio pacchetto sicurezza (sollecitato tra gli altri da Walter Veltroni, sindaco di Roma) fu costretto a una ignominiosa marcia indietro dalle proteste dell’estrema sinistra per la questione dell’omofobia, le norme che avrebbero potuto ledere i diritti degli omosessuali.

Il pacchetto non parla solo della facoltà – facoltàe non obbligo – per i medici di segnalare all’autorità giudiziaria un clandestino dopo averlo curato

Affronta tutti i temi della sicurezza, dal divieto di custodia cautelare per i colpevoli di stupro alle sanzioni per i siti internet che inneggiano alla violenza, alla mafia e al terrorismo. E lo fa senza discriminare nessuno, senza ledere i diritti degli onesti, italiani e stranieri.

E veniamo alla questione dei medici

Se ne discute e si strumentalizza molto. Ma sappiamo di che cosa stiamo parlando? Pare di no

foto: MaroniIl pacchetto cancella un divieto - che risale al 1998 in attuazione della legge Turco-Napolitano che avrebbe dovuto regolare l’immigrazione e non lo fece – che appunto proibiva ai sanitari di segnalare la cura degli immigrati irregolari. Fino al ’98 il medico era libero di agire “secondo scienza e coscienza”: cioè dopo aver valutato la pericolosità del soggetto e la natura della malattia. Tipico il caso di una patologia contagiosa, che per tutti i cittadini regolari va segnalata per legge. O di un minore o di una donna sottoposti a violenze. Con le nuove norme il medico tornerà ad avere questa libertà.

Ma come titola oggi la prima pagina di Repubblica? “I medici dovranno denunciare i clandestini malati”. Sottotitolo: “La nuova civiltà dell’odio”. Badate a quel “dovranno” e non “potranno”. E a quel richiamo all’odio. Il primo è un falso plateale. La seconda una strumentalizzazione, questa sì capace di produrre odiose conseguenze.

Un datore di lavoro che si imbatte in un immigrato clandestino ha da sempre l’obbligo (non la facoltà) di denunciarlo. Se non lo fa incorre in serie sanzioni penali e amministrative. Un medico che invece può decidere autonomamente come regolarsi, secondo la sinistra incita all’odio. Qualcuno, sempre a sinistra, può spiegare questa doppia morale?

Ma come abbiamo detto il “pacchetto” non si occupa solo dei medici

Il reato di clandestinità è confermato, come in quasi tutti i paesi del mondo. Per i colpevoli non è prevista la tortura ma una multa da 5 a 10 mila euro e la pena accessoria dell’espulsione decisa dal giudice di pace. Sarebbe questo l’odio?

Uno straniero che sposa un cittadino italiano non otterrà la cittadinanza automaticamente ma dovrà attendere due anni. Negli Usa la Green Card si ottiene dopo cinque anni di soggiorno sul territorio americano, abbreviati a tre in caso di matrimonio ed a quattro per asilo politico. In Francia il termine è di quattro anni dopo il matrimonio. In Germania occorrono 8 anni, con o senza matrimonio, e lo straniero deve dimostrare di “conoscere e rispettare la Costituzione tedesca”, avere mezzi di sussistenza adeguati e il certificato penale in ordine. Sarà bene che chi parla di odio, ma soprattutto chi gli risponde, si documenti su questi paragoni.

C’è poi un giro di vite sulle forme più comuni di microcriminalità, sia ad opera di italiani che di stranieri, a cominciare dai writers che imbrattano i muri (niente carcere ma multe fino a 2.500 euro), all’autorizzazione ad associazioni di cittadini di segnalare alle forze dell’ordine “situazioni di grave disagio sociale o pericolo per la sicurezza pubblica”. La condizione è che queste associazioni non siano armate. Eppure si parla già di legalizzazione delle ronde!

foto: mendicanteLe persone senza fissa dimora devono essere iscritte in un apposito registro presso il Viminale. E’ una norma di garanzia, sia per chi dorme sotto i ponti sia per chi vi si imbatte. Anche qui la sinistra (e la Chiesa) insorgono. Eppure da anni esiste nel nostro Paese l’obbligo di segnalare entro due giorni le persone a cui si affittano gli appartamenti. Esiste l’obbligo di munirsi di un documento di identità. Chi vive per strada appartiene forse a un genere alieno? Poniamo che quel clochard non sia autore ma vittima di un infortunio o di un’aggressione, come del resto accade sempre più frequentemente: con le nuove norme sarà più tutelato. Ecco un’altra strumentalizzazione a cui ribattere.

Tre norme riguardano invece reati di grande rilevanza. La prima è l’introduzione del divieto di apologia o incitamento via internet dell’attività della criminalità organizzata e di esortazione alla violenza sessuale. La legge copre non solo un buco legislativo (il divieto esiste già per le forme tradizionali di comunicazione), ma va ad individuare uno degli strumenti di maggior diffusione del crimine.
La seconda norma è il rafforzamento del carcere duro (41 bis), e l’arresto per chi aiuta i boss mafiosi a comunicare con l’esterno. La terza norma istituisce l’obbligo della custodia cautelare in carcere per gli autori di violenza sessuale. Casi come quello di Guidonia o della Fiera di Roma, con i colpevoli messi subito ai domiciliari, non si verificheranno più. Sono tre novità di grande rilievo.

Il governo e la maggioranza si sono mossi dunque conciliando tempestività, equità e durezza. Non esiste l’equazione tra immigrati e criminali, come sta tentando di far credere la sinistra. Non esistono né denunce né schedature di massa. Solo l’innalzamento delle tutele dei più deboli (le vittime dei reati) alla nuova realtà, e le misure sull’immigrazione per contrastare seriamente l’ondata di clandestinità.

Tutto il resto che viene detto e scritto è propaganda

E’ opportuno però controbattere, spiegare, soprattutto di fronte alle argomentazioni più insidiose. Di Pietro che accusa il governo di nazismo si smentisce da solo. Qualche anima bella che tira in ballo l’Europa o la deontologia medica va contrastata con dati di fatto concreti.

Questo per ciò che riguarda la polemica giornalistica e da talk show. A livello di opinione pubblica, la sicurezza era tra i primi punti (assieme all’economia) delle preoccupazioni della gente, e sempre ai primi punti degli impegni del governo. Gli elettori hanno più buon senso dei polemisti di professione e dunque sapranno giudicare un’altra promessa mantenuta.

[6 febbraio 2009]