Energia rinnovabile: ecco i guadagni per i privati cittadini

 

Il Conto energia.

Il Conto energia si tratta di un sistema basato sull'incentivazione dell'energia prodotta e non dell'investimento necessario per ottenerla. Un privato cittadino o una persona giuridica, in pratica, installano a proprie spese un impianto, ma non pagano la bolletta elettrica e l'energia prodotta in più rispetto ai propri consumi viene accumulata o trasferita in rete. Il Gse (Gestore dei servizi elettrici) retribuisce l'energia trasferita a una tariffa pari a circa tre volte quella addebitata in bolletta. Rispetto al 2007 il numero di megawatt installati è triplicato, passando da 79 a 260.

Per il 2009 le attese del Gse sono di 44mila impianti (di cui 6.350 dal primo e 33.650 dal nuovo conto energia), 550 MW installati (di cui 215 dal primo e 335 dal nuovo conto) e 200 milioni di incentivi.

La crescita degli incentivi non sarà comunque infinita: lo Stato garantisce l'accesso agli incentivi (che durano 20 anni) fino al raggiungimento di una capienza di 1.200 MW entro il 2012 e 3.000 MW entro il 2015. Fino alla Finanziaria del 2008 questo sistema si applicava solamente al solare fotovoltaico. Successivamente si è efoto: pale a ventosteso anche alle altre forme rinnovabili. Il Conto energia esteso alle altre rinnovabili si potrà scegliere in alternativa ai certificati verdi.

Due novità introdotte dal decreto "Rinnovabili" del dicembre 2008 potrebbero far superare questi problemi: da una parte l'estensione da 8 a 15 anni della durata dei certificati verdi; dall'altra la previsione che un certificato verde possa essere ritirato alla fine dell'anno, oltre che dalla domanda di mercato, anche dal Gestore del mercato elettrico, a un prezzo pari alla media degli ultimi tre anni.

Cip6

Discorso a parte per un ulteriore incentivo all'energia il cosiddetto Cip6.
Si tratta di uno strumento che dal 1992 prevede di incentivare, tramite un aggravio della bolletta, chi produce energia elettrica da fonti rinnovabili o "assimiliate, cioè gli impianti di cogenerazione, gli impianti che utilizzano calore di recupero, fumi di scarico e altre forme di energia recuperabile in processi produttivi e in impianti, nonché gli impianti che utilizzano gli scarti di lavorazione o di processi e quelli che utilizzano fonti fossili prodotte da giacimenti minori isolati. Questa quota di "assimilate" è in calo, perché vanno a scadere e non vengono rinnovate le precedenti convenzioni. In controtendenza è stata la scelta di comprendere anche l'energia prodotta dai termovalorizzatori, anche se a essere bruciata non è la sola frazione organica.
Secondo i dati del Gse, nel 2007 (ultimo dato disponibile) la potenza complessiva degli impianti Cip6 che cedevano energia al Gse era pari a 7.641 MW per un totale di 374 convenzioni. L'onere complessivo dell'energia Cip6 è risultato nel 2007 di 2.400 milioni di euro.

Eolico Italiano.

Il 2008, per l'eolico italiano, è stato un anno record: 1.010,40 MW di nuova installazione e un totale di oltre 6 miliardi di chilowattora di energia prodotta, pari al consumo domestico di 6,5 milioni di italiani e 4,5 milioni di tonnellate di CO2 risparmiate.

Nella legislazione nazionale la buona notizia per il settore sono i decreti attuativi della Finanziaria 2008 arrivati per mano del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, all'inizio di gennaio. Oltre all'estensione di una tariffa fissa come il Conto energia fotovoltaico per le rinnovabili di piccola taglia, e quindi per il mini eolico, è prevista l'estensione a 15 anni dei certificati verdi per l'energia elettrica prodotta da rinnovabili con potenza superiore a 1 MW, entrati in esercizio da inizio 2008.

Micro pale gestite in casa.

In Italia per il mini-eolico c'è un potenziale enorme ed in termini elettrici il contributo che il segmento può dare è elevato.
La prospettiva è quella di concepire gli edifici in modo che agiscano, per alcune parti o globalmente, come dispositivi concentratori di vento.
L'energia del vento ha ormai raggiunto livelli di affidabilità notevole sulla grossa taglia, ma per quanto riguarda la microgenerazione gli studi e lo sviluppo sono molto recenti, per questo si tratta ancora di un settore sospeso tra uno spicchio di presente e molte aspettative per il futuro. Le possibilità di integrazione del piccolo eolico nelle aree urbane, e non solo su agriturismi o case di campagna, è coerente con l'obiettivo di abbattimento della CO2 nelle città. L'impianto eolico viene integrato nella struttura stessa dell'edificio dove troverà collocazione assieme ad altri impianti di conversione di fonti rinnovabili, quali ad esempio gli impianti fotovoltaici che si prestano all'integrazione con la fonte eolica. Anche perché il vento spesso abbonda di notte, quando il sole riposa.

Il Decreto ministeriale del 18 dicembre 2008 segna un passo importante per lo sviluppo del settore: adesso per l'energia elettrica prodotta e immessa in rete da impianti eolici di potenza non superiore a 200 kW e da impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza non superiore a 1 MW si possa scegliere, su richiesta del produttore, tra i certificati verdi e una tariffa fissa omnicomprensiva di entità variabile, per una durata di 15 anni.
In pratica viene esteso un meccanismo di incentivazione simile al Conto energia fotovoltaico, che infatti è escluso dalla novità legislativa, alle altre fonti. Per il mini eolico la tariffa, che durerà 15 anni, sarà di 0,30 euro per kWh
 

[12 febbraio 2009]