Tre impegni per la ripresa

Tre impegni per la ripresa, "Il Sole 24 ore", 19 febbraio 2009

di Silvio Berlusconi e Gordon Brown

fotoCi troviamo nel mezzo di una crisi finanziaria ed economica globale che minaccia il lavoro e le prospettive delle famiglie in ogni Paese e in ogni continente. In tutto il mondo si sono intraprese azioni a livello nazionale. Insieme, a livello internazionale, possiamo fare ancora di più.

Mai è stata così grande la necessità di dialogo globale e di un'azione coordinata. Questi erano anche gli obiettivi delle decisioni prese nell'Unione Europea alla fine del 2008. Sia il vertice di Londra dei leader del G-20, sia la presidenza italiana del G-8 al vertice della Maddalena porteranno attorno allo stesso tavolo i leader delle maggiori economie del mondo e delle istituzioni economiche globali per fare fronte alla crisi.

Il vertice di Londra e il vertice di Washington dello scorso anno hanno costituito una risposta d'emergenza all'incalzante crisi finanziaria ed economica che riguarda tutte le economie e tutti i Paesi. È necessario che i leader riuniti al vertice di Londra convergano per rafforzare il coordinamento internazionale e contribuire così alla ripresa della crescita economica globale.

I leader mondiali devono assumere tre impegni.

Intraprendere ogni azione necessaria per restaurare la fiducia, stabilizzare i mercati finanziari e mettere in grado le famiglie e le imprese di superare la recessione globale.

Riformare e rafforzare il sistema finanziario ed economico globale per garantire che una simile crisi non si ripeta.

Riportare l'economia globale sul binario di una crescita sostenibile low-carbon, a basse emissioni di gas serra.

Noi non possiamo permettere a questa crisi di farci arretrare rispetto alla globalizzazione. Le misure protezionistiche riducono la crescita in tutto il mondo, ci privano dei benefici del commercio globale e confinano milioni di persone nella povertà.

Il nostro obiettivo deve essere un sistema finanziario ed economico internazionale per il ventunesimo secolo che riconosca le nuove realtà, basandosi su standard e principi comuni che già esistono. Un sistema che sia fondato su economie aperte e non protette, mercati del capitale internazionali e non nazionali e una competizione globale e non locale.

Dobbiamo affrontare i livelli e gli obiettivi della supervisione e regolamentazione. Di fronte a flussi di capitale globali, ma con regolatori soltanto nazionali e regionali, dobbiamo oggi concordare una nuova era di cooperazione e coordinamento tra Paesi, in modo da avere principi etici e giuridici comuni e nuove regole per un mondo nel quale i flussi di capitale sono globali. Al vertice di Londra dovremmo cercare di concordare una Carta dei principi per la regolamentazione e supervisione finanziaria.

Il vertice del G-8 alla Maddalena sarà l'occasione per andare anche oltre, con l'adozione di un insieme condiviso di principi e regole comuni sulla correttezza, integrità e trasparenza delle attività economiche e finanziarie internazionali, come recentemente discusso dai ministri economici e finanziari del G-7/G-8.

Dobbiamo, quindi, utilizzare i vertici di Londra e della Maddalena per proteggere i più poveri in questa fase di recessione globale e assicurare che le azioni intraprese per conseguire la ripresa economica siano coerenti con le nostre comuni aspirazioni verso un futuro low-carbon e una crescita sostenibile. Dunque, il centro del dibattito al vertice della Maddalena riguarderà le sfide dello sviluppo, del cambiamento climatico e dell'energia e il modo per rilanciare una crescita globale sostenibile.

La crisi attuale tocca tutti noi ed è di vitale importanza che agiamo insieme per trovare le soluzioni e intraprendere le azioni necessarie.
Per essere efficace, la ripresa richiede non solo interventi governativi coordinati, ma anche il pieno contributo del settore privato. I nostri due vertici devono restaurare la fiducia e dare un forte segnale internazionale perché le banche continuino a garantire il credito e consentano alle imprese di investire nel futuro.

Per riuscirci, dobbiamo coinvolgere le principali economie emergenti: il processo del G-20 avviato a Washington le coinvolge in pieno, e la presidenza italiana del G-8 vuole rafforzare il dialogo già avviato con Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica, attraverso un partenariato stabile e strutturato. L'Italia intende anche coinvolgere un Paese musulmano, arabo e africano come l'Egitto. Entrambi i Governi, britannico e italiano, sono impegnati a rafforzare il proprio impegno a coinvolgere i leader africani e altri, e la società civile in patria e a livello internazionale.

È solo lavorando insieme, dimostrando quelle capacità di leadership responsabile e di coordinamento di cui il mondo ha tanto bisogno, che possiamo trovare le migliori soluzioni ai problemi attuali. Siamo sicuri che le troveremo.

Silvio Berlusconi (Presidente del Consiglio italiano)

Gordon Brown (Primo ministro britannico)