Intervista del ministro Scajola a il Giornale.

Da "IL GIORNALE" intervista di Gian Battista Bozzo

 «L`economia prova a ripartire Il piano del governo funziona».

Il ministro più ottimista dopo i dati del settore auto (+4%) «E manca ancora l`effetto positivo dovuto al calo dei prezzi»

Ministro Scajola, in Parlamento lei ha definito «confortanti» i primi dati che provengono da settore automobilistico a seguito del piano di incentivi varato dal governo per il rilancio dei settore. Se saranno confermati in aprile, ha aggiunto, riusciremo a tenere in piedi il settore. Insomma, prudenza sì, ma anche un sano ottimismo per quanto riguarda l`uscita dalla crisi?

Non siamo ad un punto di svolta - risponde il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola -, tuttavia pare che si intraveda qualche timidissimo segnale di inversione. L`analisi del presidente della Banca centrale europea JeanClaude Trichet sottolinea infatti come i mercati non abbiano ancora valutato la portata positiva del calo dei prezzi delle materie prime e dei piani di rilancio messi in campo dai governi. Anche se è ancora prematuroverificarel`effi- cacia degli interventi varati dal governo Berlusconi, i primi dati possono essere incoraggianti. Come lei ricordava, gli ordinativi di acquisto delle auto di febbraiohannosupera- to del 41% il dato dello stesso mese del 2008, mentre la richiesta di preventivisi è impennata tra il 60% e il 70% sin da febbraio. E la ripresa del settore ha permesso allaFiatdi diminuire la cassa integrazione degli stabilimenti di Melfi, Mirafiori e Termini Imerese. Sono piccolísegnali,chespe- riamovenganoconfermati nei prossimi mesi.

Più in generale, come vede la situazione in questo momento? Le nostre banche stanno incominciandoapre- sentarsi allo «sportello» dei bond per ricapitalizzarsi e finanziare così l`economia. Il governo sta mettendo in piedi una serie di foto: scajolaaiuti anche alle piccoleemedieimpre- se. Qual è la sua sensazione?

«L`economia è una macchina lenta a ripartire, con lunghi tempi di reazione.Ma la chiave è nel cruscotto e ci auguriamo che per la scintilla non si debba attendere tutto l`anno. Ricordo che fin da luglio, il governo italiano è stato quello più rapido nelle scelte: forse perché per primo aveva avvertitole reali dimensioni della crisi. Ha infatti messo in cantiere interventi che nel biennio 2009-2010 sbloccheranno risorse perl`economia reale pari a circa 56 miliardi di curo per far ripartire gli investimenti, estendere le tutele sociali, sostenere i consumi. E per dare sostegno alle piccole e medie imprese, vera ossatura del sistema economico italia- no. La prossima settimana presiederò il tavolo perle piccole e medie imprese e discuterò con i rappresentanti delle varie categorie dei problemi contingenti, come l`accesso al credito, ma anche di soluzioni di lungo periodo che diano risalto e forza al ruolo delle piccole imprese italiane.

Arriva qualche segnale positivo anche dall`estero, in particolare dall`Oriente. La Cina potrebbe uscire dal rallentamento prima dei previsto e questo rappresenta un`occasione per un`economiaorientata all`export come la nostra.

L`Italia ha scalato le classifiche dei Paesi esportatori mondiali, dimostrando come le nostre imprese, sia grandi che piccole, abbiano avuto negli ultimi anni la capacità di innovare i loro prodotti ed esaltare l`eccellenza del Made in Italy nelmondo. Ilgoverno sta concentrando il proprio sostegno all`internazionalizzazione delle imprese verso quei Paesi che, nonostante la crisi, presentano ancora significative prospettive di crescita per i prossimi anni. Nel 2008 abbiamo organizzato missioni di sistema, in collaborazione con Ice, Confindustria e Abi, in Vietnam e Israele, ainizioaprile porteremo più di 500 imprese in Russia, in autunno sarà la volta per il Brasile.E abbiamo aperto a nuovi mercati come quello iracheno, nel quale l`Italia avrà un ruolo di primo piano nella ricostruzione, e quello libico, dopo laratifica del trattato di amicizia e cooperazione firmato dal Presidente Berlusconi nelle scorse settimane.

II presidente dei Consiglio ha detto più volte che, per chi non ha problemi con il posta di lavoro, si sono aperti - nonostante la crisi - spazi importanti di consumo: i tassi d`interesse sui mutui casa sono ai minimi storici e le spese per l`energia stanno calando rapidamente.Si parla di risparmi cospicui sulle bollette per imprese e famiglie. Ci fa qualche cifra?

Con la diminuzione dei prezzi di benzina e carburanti, delle bollette di luce e gas, dei tassi sui mutui e del livello di inflazione, una famiglia media che ha contratto un mutuo, risparmierà nel 2009 tra i 2.500 e i 3.000 curo rispetto ai picchi del 2008.Dunque gli italiani hanno capito che il loro potere di acquisto è aumentato e lo hanno dimostrato mantenendo sostanzialmente inalterati i consumi di base.È una crisi grave, ma la tenuta del nostro sistema economico dipenderà dai comportamenti di tutti i cittadini.

[13 marzo 2009]