Un grande Paese come l’Italia ha bisogno di una grande, solida, efficiente compagnia aerea di bandiera, per promuovere le proprie aziende e per incrementare il turismo.
Tutti i più importanti Paesi del mondo ce l’hanno. Per questo motivo il presidente Berlusconi si è opposto alla svendita di Alitalia a un Paese in diretta concorrenza con noi, sia dal punto di vista economico che nel settore del turismo internazionale, e ha riunito una cordata di imprenditori italiani che ha salvato la nostra compagnia di bandiera. Il 28 agosto 2008 il Governo ha presentato il “Piano Fenice” e dopo mesi
di difficili trattative per salvaguardare i posti di lavoro, il 13 gennaio 2009, la nuova compagnia di bandiera ha ufficialmente aperto i battenti. Superato l’inevitabile complicato periodo di rodaggio iniziale e nonostante il 2009 sia stato un anno difficile per il trasporto aereo mondiale a causa della crisi, il piano di rilancio ha cominciato
a dare i primi frutti. Sono stati acquistati nove nuovi aerei, lanciati nuovi servizi e nuovi collegamenti nazionali e internazionali. I costi sono sotto controllo e competitivi con quelli della concorrenza: il cosiddetto “posto per chilometro di volo” nella nuova Alitalia vale 7 centesimi contro gli 11-12 delle grandi compagnie mondiali e i 4,5-6 di quella a basso costo.Nella seconda metà del 2009 sono aumentate di molto la puntualità e la regolarità dei voli e nuovi servizi sono stati avviati sulla tratta Milano-Roma. Nel 2010 è in corso il rinnovamento della flotta aerea e prosegue l’impegno per consolidare e allargare le partnership internazionali. La nuova compagnia ora compete sul mercato, senza più pesare sulle spalle dei contribuenti.
[30 luglio 2010]