LA RIFORMA DEL PROCESSO CIVILE
I tribunali e la giustizia civile rappresentano un servizio essenziale per i cittadini e per le imprese. Una giustizia civile lenta, inaffidabile e inefficiente è un fardello che pesa sul sistema produttivo penalizzandolo in modo inaccettabile. Nel nostro Paese c’è un arretrato di cinque milioni di processi civili. Il 18 giugno la riforma del processo civile è diventata legge (L. 69/09). Questa riforma consentirà celerità e trasparenza e ha come obiettivo finale quello di dare ai cittadini una giustizia che funzioni, tramite la razionalizzazione del processo civile, lo snellimento delle varie fasi processuali e un percorso più veloce nella risoluzione delle controversie, anche utilizzando strumenti alternativi rispetto al ricorso al giudice.
I punti principali della riforma
Si calcola che a regime le nuove norme consentiranno di risparmiare in totale 40 mesi per ogni processo.
PROCESSI PIÙ RAPIDI
Per accelerare i processi, il Pm ha l’obbligo (non più la facoltà) di richiedere il processo immediato per i reati per i quali ciò è previsto. Il rito direttissimo è la regola in tutti i casi in cui non servono ulteriori indagini. In appello è abolito il patteggiamento.
DISEGNO DI LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE
Il disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche punta ad arginare la diffusione incontrollata dei contenuti delle intercettazioni, per tutelare il diritto alla privacy di ogni cittadino, fondamentale diritto di libertà, sancito dall’articolo 15 della Costituzione. La proposta del Governo ricalca la legge proposta nel 2007 dal governo di sinistra, che prevedeva il divieto di pubblicazione delle intercettazioni sino alla conclusione delle indagini, stabiliva sanzioni per i giornalisti e i pubblici ufficiali colpevoli della fuga di notizie e poneva un tetto massimo di 90 giorni per ogni intercettazione. Le intercettazioni continueranno a essere usate per i reati più gravi, a partire dalle indagini contro la criminalità organizzata
e contro il terrorismo. Per i reati meno gravi si dovrà però indagare come in ogni altro paese civile: cercando prove, riscontri, moventi, in una parola investigando, invece di fare intercettazioni “a strascico”, in attesa di pescare un possibile reato.
INTERCETTAZIONI TELEFONICHE: UN SISTEMA DEGENERATO E INEFFICACE CHE SPIA 6 MILIONI DI ITALIANI
Nel 2009 nel nostro paese sono state autorizzate le intercettazioni di 132.000 decreti di intercettazione. Erano state 120.000 nel 2008. Ogni persona intercettata ha dialogato mediamente con altre 50 persone, a loro volta intercettate, per un totale di almeno sei milioni di cittadini spiati. In Francia nel 2007 le intercettazioni sono state 20.000, in Gran Bretagna 5.500, negli Stati Uniti, su una popolazione di 300 milioni di abitanti, appena 1.705.
IL PIANO CARCERI
Il 13 gennaio 2010 il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per quanto riguarda il sovraffollamento delle carceri italiane. Questo il piano di emergenza:
[30 luglio 2010]