L'Italia per la Pace in Medio Oriente

L'ITALIA PER LA PACE IN MEDIO ORIENTE

Terminata l’offensiva militare di Israele in risposta ai continui lanci di missili da parte di Hamas contro le città israeliane, il governo italiano ha sostenuto il “piano per Gaza”, che prevedeva:

  1. Il coinvolgimento anche militare della Unione europea per bloccare il contrabbando di armi verso Hamas;
  2. La stabilizzazione degli aiuti umanitari alla popolazione palestinese;
  3. L’azione diplomatica (guidata dall’Egitto e sostenuta da Europa e Stati Uniti) per favorire la nascita di un “governo palestinese di
  4. responsabilità nazionale”, in grado di negoziare con Israele.

Partecipando il 2 marzo alla Conferenza dei donatori per la ricostruzione, Berlusconi ha annunciato che l’Italia ha messo a disposizione
100 milioni di dollari per la ricostruzione della Striscia di Gaza e che il rilancio di un piano Marshall per la Palestina sarà una delle
priorità del G8 dell’Aquila.

foto: berlusconi and gheddafiIn piena sintonia con l’Europa e con gli Stati Uniti, l’Italia mette al servizio della pace l’essere il Paese europeo con le migliori relazioni con Israele e insieme un Paese amico del mondo islamico moderato. Esempio dell’amicizia con Israele è stato il decisivo intervento italiano che ha portato l’Unione Europea a impedire che la seconda conferenza di Durban contro l’odio razziale degenerasse in una manifestazione di odio antisemita.

Nell’incontro a Roma del 23 giugno, Berlusconi ha invitato il premier israeliano Netanyahu a sapersi assumere il sacrificio e le mediazioni che comporta la ricerca della pace, come il blocco dei nuovi insediamenti di coloni.Al tempo stesso l’Italia – in sintonia con Europa e Stati Uniti – ha ribadito che la sicurezza di Israele è un bene che non può essere oggetto di alcun negoziato. Da qui l’apprezzamento per la proposta israeliana che lo Stato palestinese sia smilitarizzato. L’obiettivo finale è la costituzione di due Stati indipendenti, che vivano in prosperità e sicurezza l’uno accanto all’altro.Per realizzare questo obiettivo, l’approccio italiano prevede il coinvolgimento di Egitto, Siria, Libano e Iran.

L'Egitto considera l’Italia tra i suoi migliori amici in Europa: dopo gli accordi siglati il 12 maggio a Sharm el-Sheikh, il nostro Paese è il primo partner commerciale dell’Egitto. La Siria ha dato disponibilità al nostro governo a riprendere il negoziato con Israele, a fronte dell’impegno italiano nel favorire  l'accordo Siria-Unione europea.In Libano siamo il primo attore per la stabilizzazione del Paese.

Circa il rapporto con l’Iran, l'Italia e l’Europa appoggiano la linea del Presidente Obama: un'offerta di dialogo a cui deve seguire una risposta dell'Iran in termini di disponibilità ad un impegno serio con la comunità occidentale e con Israele.

[18 giugno 2009]