Stiamo uscendo dalla crisi meglio degli altri paesi

Il Coro dell’Ottimismo.

Il peggio è passato e si intravede l’uscita dal tunnel per luglio. Sono molti gli osservatori che iniziano ad esprimere un timido ottimismo sulla situazione dell’economia e qualcuno addirittura indica una data per la ripresa: l’inizio dell’estate. Anche perchè il crollo di import ed export a livello mondiale starebbe rallentando e, in Italia, ordini e fatturato mostrano primi segnali di ‘tenutà dopo i crolli dei mesi scorsi. Così al coro dei più ottimisti si aggiungono nuove voci (Marcegaglia, Della Valle, Draghi, Bonanni ad esempio ) dopo che, lo stesso ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, aveva detto che “l’incubo degli incubi” cioè il crollo finanziario globale “è finito” anche perchè “si è arrestata la caduta dell’import e dell’export, del commercio mondiale”.

Dalla paura alla speranza.

foto: tremontiE’ veramente il momento di passare dalla paura alla speranza. Visto che siamo verso la fine del tunnel, rivediamo come il nostro Paese, con questo governo, ha affrontato la più grave crisi finanziaria mondiale del dopoguerra.
Le varie statistiche ufficiali testimoniano che la recessione ha colpito anche da noi, con il calo del Pil (- 3,2% nel 2008 e – 3% nel 2009), della produzione industriale (- 3,5 nel 2009) e con le ore di cassa integrazione cresciute esponenzialmente a seconda dei settori fino al 500 per cento.
Ma chiunque venga in Italia soprattutto dagli Stati Uniti o dall’Inghilterra non vede un paese in ginocchio.
Non ci sono stati assalti alle banche per ritirare i depositi. Né pignoramenti in massa delle case di chi non ha potuto pagare il mutuo.
La Fiat non rischia la liquidazione o la bancarotta controllata come i colossi dell’auto americani; né di chiudere i battenti come Saab e Volvo. Non abbiamo assistito a sequestri di manager da parte di dipendenti inferociti.
Se la ripresa arriverà intorno all’estate, come affermano Tremonti e la Marcegaglia, e come conferma il cancelliere Angela Merkel, vuol dire che siamo ancora nella fase acuta della recessione. Eppure non c’è in Italia allarme sociale come in gran parte del resto d’Europa.
La botta è stata dura anche da noi, e per giunta accompagnata dall’emergenza terremoto, ma il governo non ha messo le mani nelle tasche dei contribuenti.

I “farmaci giusti”.

L’Italia, insomma, sta uscendo dalla crisi come chi ha avuto una forte influenza ma è stato curato con i farmaci giusti. Vediamo perché.

L’Italia, insomma, sta per uscire provata dalla crisi, ma non è mai stata in ginocchio né la coesione sociale è mai stata in discussione. Smaltiremo invece solo gli effetti, appunto, di una forte influenza, che non è dipesa da noi, e poi ci troveremo più in salute di prima. Nel frattempo infatti la crisi è stata utilizzata per sfruttare alcune opportunità, realizzare riforme, rilanciare e rinnovare settori economici.

[21 aprile 2009]