Si svolgerà domani la gara di appalto per i lavori di costruzione della nuova sede del consiglio regionale della Puglia, un'opera faraonica dai costi in continua lievitazione.
Un'opera contestatissima, al centro di numerosi ricorsi amministrativi e di un'inchiesta penale. Nonostante la montagna di carte bollate, la giunta guidata da Vendola non ha ritenuto di sospendere la gara d'appalto, dando prova di una singolare schizofrenia: nei mesi scorsi si è costituita parte civile contro i consulenti incaricati di redigere il bando di gara, oggi procede con lo stesso bando di gara.
A rivelare questa vicenda di irregolarità e di sprechi è il "Giornale" diretto da Mario Giordano, con una documentata inchiesta.
La nuova sede regionale dovrebbe sorgere su un cantiere di 90 mila metri quadri, a ridosso del mare, nell'area in cui sorgeva il cosiddetto "ecomostro" (poi abbattuto) di Punta Perotti. E' interessante soffermarsi sui costi previsti per la realizzazione dell'opera. Inizialmente era stata preventivata una spesa complessiva di 40 milioni di euro, di cui 3 per la progettazione, direzione lavori e consulenze varie. Questi 3 milioni sono già diventati 9, e il costo complessivo della nuova sede è salito a 60 milioni. C'è chi prevede che si potrà arrivare anche a 80 milioni, senza contare gli oneri aggiuntivi legati alle controversie in sede amministrativa e in sede penale. Insomma, un inutile sperpero di denaro pubblico in una fase in cui sarebbe più che mai necessario tirare i cordoni della borsa.
Non è finita. Fra le critiche mosse al mega-progetto ci sono anche quelle di gravissimi errori di progettazione, compresa l'inosservanza delle norme anti-sismiche.
La faraonica sede regionale della Puglia prima ancora di nascere è un pasticciaccio costoso, esempio dell'irresponsabile grandeur di una giunta rossa a caccia di consensi.
[5 maggio 2009]