Il pacchetto sicurezza voce per voce
Il pacchetto sicurezza è legge dello Stato attraverso tre distinti voti sulle altrettanti parti in cui il provvedimento è stato diviso: immigrazione, guerra alla mafia ed alla criminalità organizzata, guerra alla criminalità urbana.
Uno Stato che non protegge i suoi cittadini non ha diritto di definirsi responsabile: questo è il criterio ispiratore del pacchetto sicurezza.
Vediamo le tre parti in cui si articola la legge.
Lotta contro il traffico di clandestini
- L’immigrazione clandestina diventa un reato, esattamente come nei maggiori paesi europei come Francia, Inghilterra e Germania, anche se non sarà punita con il carcere per non aggravare la già difficile situazione dei nostri istituti di pena. Sarà però un’aggravante in caso di altri reati penali.
- Chi entra o soggiorna in maniera illegale nel territorio della Stato commette il reato di immigrazione clandestina, punito con una ammenda da 5 a 10 mila euro. Non è previsto l'arresto ma i clandestini sono sottoposti a processo immediato davanti al giudice di pace con espulsione per direttisima. Le pene detentive sono invece previste, con modalità diverse a seconda dei casi, per chi si rifiuta di esibire i documenti (1 anno) e per chi non ottempera alle ordinanze dell'autorità giudiziaria e del tribunale (fino a 4 anni).
- L'introduzione del reato di immigrazione clandestina rende più facile l'espulsione perchè fornisce gli strumenti giurisdizionali per allontanare dal territorio nazionale i clandestini.
- Chi chiede la cittadinanza italiana dovrà pagare un’imposta di 200 euro, mentre per il permesso di soggiorno occorrerà pagare una tassa da 80 a 200 euro il cui gettito andrà ai comuni nei quali andranno a risiedere gli stranieri. E' opportuno ricordare che la tassa esiste in quasi tutti i paesi europei, e che in Olanda è di 800 euro.
- Gli immigrati regolari avranno gli stessi diritti e doveri dei cittadini italiani, a cominciare dall’istruzione, dalla sanità e dalla tutela dei bambini. L’Italia è già un Paese aperto agli stranieri e agli extracomunitari in regola con la legge: i lavoratori non italiani sono 3,6 milioni, più degli impiegati pubblici (3,3 milioni). Le sole badanti sono oltre 700 mila rispetto ai 682 mila addetti italiani di tutto il comparto sanità.
- La durata dei soggiorni nei centro di identificazione sale a sei mesi: è indispensabile per le procedure di controllo, ovvero o per l'espletamento delle procedure per l'espulsione o per il rilascio del permesso di soggiorno qualora ve ne siano le condizioni. Ricordiamo che l’Unione europea riconosce fino a 18 mesi. Al termine, chi non è identificabile o rifiuta di farsi identificare viene espulso. E’ evidente che chi ha motivi e diritti di chiedere asilo politico in Italia non ha alcuna ragione di tenere nascosta la propria identità.
- La questione dei respingimenti in acque extraterritoriali dei clandestini è indirettamente collegata alle norme sulla sicurezza. Le polemiche dell’Onu, dell’Unione europea e della sinistra non possono smentire la realtà: da tre anni l’Ue ha già respinto oltre le frontiere comunitarie più di 150 mila irregolari, spesso attraverso operazioni militari congiunte tra Spagna, Francia, Grecia e Italia. Esiste una apposita agenzia dell’Unione europea, la Frontex, che controlla operativamente il contrasto ai clandestini.
- I clandestini possono accedere ai servizi ed uffici pubblici. Con l'istituzione del reato di immigrazione clandestina, chi svolge la funzione di pubblico ufficiale ha l'obbligo di denuncia dei clandestini. Sono stati esentati dall'obbligo di denuncia i medici, i presidi ed i dirigenti scolastici per permettere anche ai clandestini malati di curarsi ed ai figli di immigrati irregolari di accedere all'istruzione.
- La registrazione all'anagrafe dei bambini appena nati è prevista dalla Legge Bossi-Fini che prevede un permesso di soggiorno temporaneo di sei mesi per le donne incinte, a prescindere dal possesso degli altri requisiti.
- Chi favorisce l'ingresso dei clandestini, scafisti e non solo, rischia fino a 15 anni di carcere oltre ad una ammenda fino a 15 mila euro. Chi affitta appartamenti agli irregolari per trarne ingiusto profitto rischia fino a 3 anni di carcere.
- Viene istituito presso il Ministero dell'Interno un fondo rimpatri per finanziare le spese per il rimpatrio degli stranieri verso il paese di orgine.
- Accordo di integrazione. Entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge vengono stabiliti con regolamento i criteri e le modalità per la sottoscrizione, da parte dello straniero, contestualmente alla presentazione della domanda di rilascio del premesso di soggiorno, di un accordo di integrazione, articolato per crediti, con l'impegno a sottoscrivere specifici obiettivi di integrazione, da conseguire nel periodo di validità del permesso di soggiorno. La firma dell'accordo è condizione necessaria per il rilascio, la perdita totale dei crediti determina la revoca del soggiorno e l'espulsione dello straniero.
- Money transfer. Si intensificano i controlli sul trasferimento di valuta per contrastare il riciclaggio anche ai fini di finanziamento al terrorismo. Gli agenti di attività finanziaria che prestano servizi di pagamento nella forma dell'incasso e del trasferimento fondi acquisiscono e conservano per 10 anni copia del titolo di soggiorno se il soggetto che ordina l'operazione è cittadino extracomunitario
Giro di vite contro la a mafia
- Il limite posto alle intercettazioni non riguarderà i reati di mafia.
- Alla procura nazionale antimafia vengono dati più mezzi e uomini.
- Il carcere duro per i reati di mafia è rinnovato non più ogno due anni ma ogni quattro.
- Saranno realizzati appositi istituti di pena in generale su isole o comunque in luoghi ben isolati.
- Tutti i colloqui familiari saranno registrati e saranno ammessi al massimo tre incontri settimanali con gli avvocati.
- Prevista l'esclusione dalle gare di appalto pubblico per le imprese che abbiano omesso denunce di racket, pizzo, esterosione ed altro.
- Nei casi di infiltrazione mafiosa, lo scioglimento dei Comuni riguarderà anche gli organi amministrativi e tecnici e non solo quelli politici.
- I prefetti potranno accedere in funzione anti-mafia nei cantieri.
- I beni confiscati alle cosche mafiose e camorristiche saranno immediatamente confiscabili.
- Le sentenze con cui i giudici di sorveglianza consentono scarcerazioni facili, e le sentenze lasciate a dormire dai pm per far scadere i termini dei giudizi, saranno più direttamente sottoposte al controllo dell’esecutivo.
- Il procuratore nazionale antimafia manterrà i poteri di intervento nei procedimenti, che la legge attualmente gli attribuisce. Dal ddl è stata soppressa la norma (comma 2 articolo 2) che di fatto ne prevedeva una sorta di limitazione e che lo stesso procuratore nazionale antimafia aveva criticato durante la sua audizione in commissione giustizia.
- Viene reintrodotto il reato di oltraggio a pubblico ufficiale abrogato con la legge 25 giugno 1999. La pena è la reclusione fino a tre anni.
Città più sicure
- I sindaci potranno usufruire, per incrementare la sicurezza nei territori, delle associazioni di "volontari per la sicurezza".
- Il Ministero dell'Interno dovrà regolamentare queste associazioni attribuendo loro funzioni e competenze.
- Le associazioni non potranno ricevere contributi economici pubblici o privati.
- I prefetti avranno il controllo e dovranno autorizzare l’attività di cittadini che potranno vigilare il territorio, purché abbiano una preparazione professionale e provengano dalle forze dell’ordine.
- Avranno la dignità di legge le numerose circolari e direttive ministeriali che in questi mesi hanno autorizzato i comuni a contrastare la prostituzione, i racket di sfruttamento dei mendicanti e dei bambini, la vendita di materiale illegale e clandestino in strada.
- Saranno incrementate multe e divieti per la guida in stato di ebrezza e sotto l’effetto di droghe.
- I prefetti e la polizia potranno disporre autonomamente controlli sulle strade.
- A chi uccide e provoca incidenti gravi guidando in stato di ebrezza verrà riconosciuta la pericolosità sociale e non sarà più possibile beneficiare della libertà in attesa di giudizio o degli arresti domiciliari.
- A chi compie violenze e rapine nelle proprietà altrui non verranno più riconosciute attenuanti.
- Carcere fino a tre mesi per chi imbratta cose di interesse artistico o storico, pena che raddoppia per chi sporca immobili o mezzi di trasporto pubblici.
- Punito con ammenda fino a mille euro chi vende a minorenni bombolette spray di vernice non biodegradabile.
- Spray al peperoncino - Sì all’uso delle bombolette spray al peperoncino da utilizzare per autodifesa. Un regolamento del ministro dell’Interno di concerto con il ministro del Lavoro, salute e politiche sociali disciplina le caratteristiche tecniche e il contenuto dei dispositivi di autodifesa.
- Nasce l’albo degli addetti alla sicurezza dei locali pubblici (buttafuori), che dovranno rispondere ai requisiti stabiliti da un decreto del ministro dell’Interno. L’elenco è tenuto dal prefetto competente per territorio.
- Nasce il registro dei senza fissa dimora tenuto al ministero dell’Interno.
- Più rigore per chi si mette alla guida ubriaco o drogato. Viene istituito un fondo contro “l’incidentalità notturna’ che servirà all’acquisto di materiali, attrezzature e mezzi per le forze di polizia e per campagne di sensibilizzazione e formazione degli utenti della strada.
- Per gli autisti di mezzi pubblici drogati scatta la revoca della patente e la sospensione del certificato di abilitazione professionale per la guida di motoveicoli e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori o divieto di conseguirli, per un periodo fino a tre anni.
Sono solo le norme principali di un provvedimento molto ampio, che risponde alle giuste attese della gente. Uno Stato che non protegge i suoi cittadini non ha diritto di definirsi responsabile: questo è il criterio ispiratore del pacchetto sicurezza.
[15 maggio 2009]