Per sostenere il reddito dei lavoratori dipendenti, dal primo luglio è partita la detassazione degli straordinari e dei premi di produttività. Un altro provvedimento concreto, il cui fine è quello di rendere meno leggera la busta paga di operai ed impiegati, per ridare potere d’acquisto a milioni di lavoratori dipendenti.
Per il nostro Paese questa misura ha un valore economico-fiscale e culturale, perché premia chi lavora di più e meglio e rafforza le idee guida del merito e della produttività.
I vantaggi
Con la nuova normativa, gli straordinari e i premi dei dipendenti privati con un reddito fino a 30 mila euro lordi l’anno, fino a un ammontare di 3.000 euro per semestre, saranno sottoposto non più all’Irpef e alle sue addizionali, ma a un’imposta secca del 10 per cento.
Il primo vantaggio per il lavoratore è costituito dalla differenza fra l’aliquota Irpef – che va dal 23% in su – e questo nuovo prelievo del 10%.
Il secondo vantaggio è costituito dal minor prelievo fiscale legato appunto alle addizionali; poiché le detrazioni per i familiari a carico diminuiscono a mano a mano che il reddito complessivo sale, il tenere sganciato l’ammontare di premi e straordinari – ed è il terzo vantaggio – renderà più consistenti le detrazioni stesse.
Per il lavoratore, il godimento di questo più favorevole regime fiscale non è legato ad alcun adempimento burocratico: è il datore di lavoro a verificare quali prestazioni – straordinari, premi di produzioni legati a risultati e produttività – vadano sottoposti soltanto all’imposta secca del 10%. E a verificare quando ogni lavoratore raggiunge il tetto dei 3.000 euro semestrali. Quindi, i benefici saranno immediati e tangibili a partire dalla prossima busta paga.
Per questa fase sperimentale, dalla detassazione sono esclusi i dipendenti pubblici, i collaboratori coordinati e continuativi se godono già di un compenso incentivante e i lavoratori che abbiano sottoscritto un contratto part time dopo il 29 maggio di quest’anno. Per dipendenti pubblici s’intendono coloro che lavorano per Stato, Regioni, Province, Comuni, Comunità montane, sistema sanitario, agenzie fiscali, ex Iacp, Aran. Godranno, invece, della detassazione i dipendenti delle aziende a prevalente capitale pubblico. A fine anno si valuteranno i risultati di questa innovazione e si deciderà se estenderla anche al settore pubblico.
Le attese del governo
Ministro Sacconi, da pochi giorni è entrata in vigore la detassazione degli straordinari. Cosa si aspetta nei prossimi mesi?
«Ci aspettiamo molto da questa misura in termini di un aumento significativo per milioni di lavoratori. E anche in termini di incremento della produttività e di cambiamento delle relazioni sindacali perché vogliamo spostare il rapporto tra capitale e lavoro dal conflitto alla complicità».
Conferma che la detassazione varrà anche per i contratti flessibili?
«È vero. Saranno assoggettati alla tassazione definitiva al 10 per cento senza cumulo dei redditi tutte le erogazioni che si aggiungono al salario contrattuale. Ovvero tutte quelle che hanno la maggiorazione dello straordinario come tutte quelle concesse, anche unilateralmente, dal datore di lavoro». Da "Il Giornale" del 13 luglio 2008.
[14 luglio 2008]