Il Pd riesce cosė a portare una dose di confusione anche in Europa

foto: sinistraSembra che il Partito democratico, sotto la guida di Dario Franceschini, abbia finalmente trovato casa in Europa: entrerà nella costituenda Asde, Alleanza dei democratici e dei socialisti. Una formula escogitata per mettere il Pd insieme al Partito socialista europeo ma senza identificarlo come socialista, cioè come socialdemocratico, etichetta sempre ostica ai comunisti e loro eredi. Soluzione che non soddisfa i moderati della ex Margherita, con in testa Francesco Rutelli, che teme invece di essere omologati come socialisti.

Per salvaguardare la propria ambigua natura, il Pd riesce così a portare una dose di confusione anche in Europa. Ma se viene accettato dal Pse, è perché in questo modo il gruppo eurosocialista può apparire un po' più numeroso, riuscendo apparentemente a ridurre il proprio distacco dal Partito popolare europeo. Infatti, con i 21 deputati del Pd, l'Asde raggiungerà quota 183, contro i 264 deputati del Ppe.

La vicenda della collocazione del Pd in Europa aveva giù suscitato polemiche nei mesi scorsi, che adesso rinascono come chiaro sintomo di malessere nel partito di Franceschini, che non sembra disposto ad accettare la richiesta di tregua fino al ballottaggio del 21 giugno.

Confortato dal mancato crollo alle elezioni europee, Franceschini spera, nonostante la più netta sconfitta al primo turno delle provinciali e comunali, di conservare qualche caposaldo amministrativo per affrontare, con qualche argomento difensivo probante, la preparazione del Congresso. È chiaro che il suo obiettivo è restare alla guida del Pd fino alle elezioni regionali del prossimo anno.

Ma la strategia di sopravvivenza giorno per giorno di Franceschini, analoga a quella del governo Prodi del biennio 2006-2008, non piace: Pierluigi Bersani scalpita e punta su un Congresso d'ottobre di rottura; Rutelli e Letta temono, restando in un Pd a guida Franceschini, di perdere i loro connotati moderati e "centristi"; D'Alema fa filtrare fantasiosi scenari di "governissimo" che però scombinano i giochi di tutti. In altre parole, nessuno ha preso sul serio l'invito di Franceschini alla tregua interna, anche perché lui stesso ha cercato di approfittare della situazione negoziando la "casa" del Pd in Europa per poi, se avrà successo, vantarsi di questo risultato.

Adesso quasi tutto dipenderà dall'esito dei ballottaggi. All'Europa "azzurra" si sta affiancando un'Italia anch'essa "azzurra" e Silvio il presidente del Consiglio ha riscosso, rilanciando il governo delle "poche parole e molti fatti", ha ricevuto il sostegno convinto dell'assemblea di Confartigianato. Anche Berlusconi attribuisce molta importanza ai ballottaggi: per questo ha deciso di impegnarsi a fondo, come sempre, dando l'esempio.

[12 giugno 2009]