I nuovi sostegni alle imprese

foto: Tremonti, ScajolaCiò che il governo promette, mantiene. E dunque arriva domani, al Consiglio dei ministri, la manovra chiesta da imprese e sindacati per alleviare ulteriormente gli effetti della crisi economica internazionale.

Vediamo in dettaglio i provvedimenti sul tavolo, con la premessa che alcune di queste indiscrezioni potranno essere modificate o ulteriormente perfezionate. Ma ricordando anche che si tratta solo del primo passo della più ampia "fase due" annunciata da Silvio Berlusconi subito dopo le Europee ed Amministrative.

A questo primo pacchetto di misure fiscali e per il lavoro, di un importo che potrebbe raggiungere i 5-6 miliardi, si aggiungeranno presto le nuove regole internazionali (i "legal standard") per scongiurare altre future crisi generate dalla speculazione. Sono state messe a punto grazie all'iniziativa italiana e verranno poste al centro del G8 dell'Aquila. E si aggiungerà il nuovo scudo fiscale, cioè il rientro dei capitali fuggiti nei paradisi tributari che ora – grazie ancora alle pressioni di Italia, Francia e Germania – si dicono pronti a collaborare con l'Unione europea.

Il primo scudo durante il governo di centrodestra 2001-2006 fruttò oltre 3 miliardi di euro, fece rientrare oltre cento miliardi di euro tassati all'inizio con un'aliquota del 2,5%. Va detto che dopo il rientro questi capitali sono stati soggetti alla normale tassazione italiana, e soprattutto hanno alimentato il mercato ed il ciclo produttivo del Paese.

È bastato un anno e mezzo di governo Prodi per creare una nuova fuga all'estero stimata in oltre 150 miliardi di euro. L'aliquota allo studio è più elevata, si parla del 5-7%. La differenza rispetto alla prima esperienza è che stavolta i paesi europei agiscono di concerto e con la collaborazione, appunto, dei "paradisi". Il rientro sarà dunque meno volontario, ed il gettito più garantito.

Dopo questi primi due passaggi, si avvierà la fase delle grandi opere e delle grandi riforme.

Il governo, dunque, va avanti. Questi sono i fatti. Il resto, chiacchiere e veleni: che, come si è visto, non interessano né agli elettori, né ai lavoratori, né alle imprese.

[25 goigno 2009]