Sostegno all'Italia senza aumentare tasse

Crisi mondiale ma l'Italia ha retto. Crisi del lavoro ma il Governo ha sostenuto le imprese e le famiglie, senza aumentare le tasse, ed altre iniziative sono in programma sempre senza chiedere nulla ai contribuenti. Ecco come, partendo da che cosa è stato fatto.

Fin qui le misure del pacchetto della manovra di inizio estate che di fatto anticipano la manovra 20foto: famiglia10, mentre la Finanziaria è stata triennalizzata già dallo scorso anno. Tanto che i prossimi passi dell’azione del governo sono già scritti e previsti nel giro di pochi giorni: estensione della social card (o carta acquisti); ampliamento della platea per il bonus famiglia; avvio entro 100 giorni dei cantieri per la prima tranche di grandi opere per un importo di 18 miliardi relativi ai lavori finanziati anche da privati e di 10 miliardi per 33 progetti pubblici; avvio entro il 30 giugno del piano casa da parte delle regioni.

Un intervento – quello sulle imprese ed il lavoro – che vale direttamente 6,2 miliardi, di cui 1,3 già nel 2009, e che è in grado di produrre benefici per oltre 20 miliardi.

Il tutto finanziato esclusivamente con tagli alla spesa e con misure di equità fiscale. Per intenderci, senza chiedere un euro ai contribuenti. I fondi verranno dalla tassazione al 6% delle plusvalenze delle riserve d’oro e metalli preziosi di enti e società (tra cui la Banca d’Italia); dalla tassazione secondo il regime italiano degli utili prodotti all’estero di aziende italiane, che finora facevano transitare questi utili in paradisi fiscali riportando in Italia solo i divedendi; ed infine dall’inversione dell’onere della prova (si dovrà dimostrare perché sono lì) per i capitali dei privati tenuti all’estero, sempre nei paradisi fiscali, primo passo dell’operazione di rientro di questa enorme massa di soldi. Il cosiddetto “scudo 2”, dopo che il primo aveva fatto rientrare in Italia circa 80 miliardi di euro, mentre nei neppure due anni del governo Prodi i soldi fuggiti sarebbero lievitati al almeno 150 miliardi.

[29 giugno 2009]