Processo civile. Entra in vigore la riforma

Fra due giorni entra in vigore la riforma del processo civile, approvata dal Parlamento nel maggio scorso. La nuova normativa mira a ridurre i tempi, lunghissimi, che caratterizzano le controversie civili, a snellire i meccanismi del contenzioso e anche a ridurre la stessa litigiosità degli italiani, oggi elevatissima.

Un arretrato intollerabile

foto: faldoniCon il vecchio rito per ottenere una sentenza di primo e secondo grado in una causa civile occorrevano mediamente 4 anni 7 mesi e 25 giorni; 8 anni per definire una procedura fallimentare. Tempi insostenibili in una società avanzata caratterizzata da un'economia dinamica; un danno certo per cittadini e imprese, poiché la giustizia ritardata significa anche giustizia negata. L'accumularsi dei ritardi ha fatto sì che oggi in Italia siano pendenti 5 milioni di processi civili.

Alle aziende italiane tutto questo costa, secondo uno studio della Confartigianato, 2 miliardi e 200 milioni di euro l'anno.

Il danno per l'immagine dell'Italia è enorme: lo stato comatoso della giustizia civile è considerato uno degli ostacoli principali agli investimenti dall'estero.

I rimedi

foto: Angelino AlfanoDai riti finora previsti scompare il rito societario, resta in vigore il rito del lavoro e, accanto a quello cognitivo ordinario viene introdotto il "sommario di cognizione", meno formale e più flessibile, che tuttavia non lede il principio del contraddittorio e il diritto alla difesa. I riti oggi sono 27 e la riforma ha previsto la delega al governo per ridurne via via il numero.

In termini pratici il complesso delle nuove norme rende certo il calendario del processo, riduce i tempi di alcune fasi del giudizio; prevede sentenze concise e testimonianze scritte e inasprisce le sanzioni per chi ostacola o ritarda lo svolgimento del processo.

Con la riforma, il giudice quando assume le prove indica tutte le udienze successive in un calendario che potrà essere modificato solo per gravi motivi. Con l'accordo delle parti il magistrato potrà disporre che il testimone possa rispondere per iscritto e deciderà la causa con la concisa indicazione delle ragioni di fatto e di diritto.

Sempre con l'intento di ridurre i tempi dei giudizi, sarà ampliata a cause del valore di 5.000 euro la competenza del giudice di pace, competenza che potrà arrivare a 20.000 euro per le cause relative a incidenti stradali.

foto: togaInoltre, ci sarà un filtro per ridurre la possibilità di ricorso in Cassazione. I ricorsi saranno inammissibili in due casi: quando la decisione impugnata è in linea con orientamenti già espressi dalla suprema corte e quando è manifestamente infondata la presunta violazione dei principi del giusto processo. Il filtro consisterà in una sezione di 5 magistrati che decideranno in base a criteri prestabiliti, quindi con poca discrezionalità.

Il complesso delle nuove norme, una volta a regime, potrà abbreviare di 3 anni e mezzo la durata delle cause.

Litigiosità

L'Italia è un Paese di elevatissima litigiosità, con 6.277 cause per 100 mila abitanti in Europa è seconda soltanto alla Bosnia; in Francia le cause per 100 mila abitanti sono 1.844, 1.787 in Spagna, 661 in Germania.

Per ridurre l'enorme contenzioso e per educare i cittadini a non arrivare subito a una causa viene introdotta la mediazione civile, una conciliazione stragiudiziale delle parti incentivata anche da benefici fiscali. Sarà penalizzato chi senza motivo rifiuta un tentativo di conciliazione o chi intenta una lite temeraria.

[2 luglio 2009]