Con 254 voti a favore, 205 contrari e 25 astenuti, il disegno di legge per lo sviluppo chiude il proprio percorso alla Camera e passa al Senato per l'approvazione definitiva prima di diventare legge. Via libera definitivo che dovrebbe avvenire in tempi rapidi, addirittura entro la prossima settimana. Tra le disposizioni che passano ora all'esame di Palazzo Madama oltre alla Class action, operativa non prima del prossimo anno, sono numerose soprattutto le norme che riguarda l'energia, il gas e l'ambiente.
Ecco il provvedimento nel dettaglio.
Nucleare
In sei mesi dall'entrata in vigore della legge il governo predisporrà la normativa per tornare al nucleare e per la localizzazione degli impianti oltre che dei sistemi di stoccaggio e deposito dei rifiuti radioattivi. Sarà il Cipe a definire le tipologie degli impianti. I siti potranno essere dichiarati "di interesse strategico nazionale" e quindi soggetti anche a controllo militare. Prevista un'autorizzazione unica per la costruzione e l'esercizio degli impianti che verrà rilasciata dal ministro dello Sviluppo economico, di concerto con l'Ambiente e le Infrastrutture "previa intesa con la Conferenza unificata". L'autorizzazione non sostituisce però la Via (valutazione di impatto ambientale) e la Vas (valutazione ambientale strategica).
Agenzia per la sicurezza nucleare
Sarà l'autorità nazionale per la regolamentazione tecnica, il controllo e l'autorizzazione ai fini della sicurezza delle attività concernenti gli impieghi dell'energia nucleare, la gestione e la sistemazione dei rifiuti radioattivi, la protezione dalle radiazioni, nonché la vigilanza sugli impianti. È saltata in quest'ultimo passaggio alla Camera, la parte in cui si leggeva che l'Agenzia "opera con indipendenza di giudizio e di valutazione e in piena autonomia tecnico-scientifica e regolamentare, avvalendosi di personale qualificato ed altamente specializzato".
Class action
In arrivo la class action, che però non sarà retroattiva: si potrà ricorrere solo per gli illeciti compiuti dopo l'entrata in vigore di questa legge. Inoltre la disciplina entrerà in vigore non prima del gennaio 2010. L'istituto giuridico della class action era stato introdotto con la Finanziaria 2008 dal governo Prodi e sarebbe dovuto entrare in vigore a giugno del 2008 ma il governo Berlusconi decise di rimettere mano alla normativa e stabilì una prima proroga al dicembre 2008, un successivo slittamento al 30 giugno 2009 e con il dl manovra varato la scorsa settimana ha sancito che non partirà prima del gennaio 2010.
Editoria
Ripristinati 70 milioni di euro per il fondo per l'editoria per ciascuno degli anni 2009 e 2010. Dunque 140 milioni di euro in due anni che vengono coperti con l'aumento della Robin tax.
Sale robin tax
Sale dal 5,5% al 6,5% la maggiorazione dell'aliquota ordinaria Ires a carico delle aziende petrolifere e dell'energia elettrica. Le risorse sono destinate al ripristino del fondo dell'editoria.
Assicurazioni
In arrivo il contratto di durata poliennale. Lo potrà proporre l'assicuratore al posto di una copertura di durata annuale a fronte di una riduzione del premio. Scatteranno però delle penalità nel caso di recesso.
Prezzo benzina
Giù il prezzo della benzina nelle Regioni che ospitano impianti di estrazione. Aumenta infatti dal 7% al 10% l'aliquota di prodotto che il titolare di ciascuna concessione di coltivazione è tenuto a corrispondere e contestualmente viene istituito il fondo per la riduzione del prezzo dei carburanti per i residenti nelle regioni interessate dall'estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi.
Bollo gratis per Gpl
Le Regioni possono esentare dal pagamento della tassa automobilistica per 5 anni le auto e i veicoli commerciali che passano al Gpl o al metano.
Ferrovie private
Le ferrovie private che vogliono operare in Italia dovranno essere "in possesso di un'apposita licenza", che però potrà essere data solo a chi ha sede legale nel nostro Paese o se nel Paese di appartenenza vige il principio di reciprocità.
Quanto al servizio universale, il ministero delle Infrastrutture individuerà le tratte e le tipologie di servizi a più alta redditività.
Norme anticontraffazione
Multe più severe e carcere fino a 6 anni per chi pratica la contraffazione in modo sistematico dei marchi nazionali o esteri.
Reati d'impresa
Vengono estese alle reti di imprese le agevolazioni già previste per i distretti industriali.
Protezione del made in Italy
Per proteggere il made in Italy viene istituito al ministero dello Sviluppo economico un consiglio nazionale anti-contraffazione e sono previste multe salate e anche il carcere per chi fa attività di contraffazione "in modo sistematico".
[2 luglio 2009]