Terremoto in Abruzzo: una casa per tutti a tempo di record

foto: berlusconi e gli operaiIl terremoto che ha colpito il 6 aprile l’Abruzzo è stato di grande violenza. Esso ha causato 300 vittime, oltre 1.500 feriti e più di 65.500 persone sono state assistite presso aree di accoglienza o negli alberghi o in case private. Rilevante è il patrimonio immobiliare pubblico e privato distrutto o seriamente compromesso nella sua stabilità e integrità ed ancora più profonda è la ferita al patrimonio culturale, artistico ed architettonico. Attraverso il grande lavoro svolto dalla Protezione civile e la costante presenza e vigilanza sull’andamento della situazione del presidente Berlusconi, il Governo ha sollecitamente affrontato l'emergenza con un intervento articolato in tre fasi: la prima, quella dell'emergenza immediata, incentrata sul soccorso e sulla gestione dei primi bisogni; la seconda, caratterizzata dalla necessità di risolvere il problema abitativo in pochi mesi, prima dell’arrivo dell’inverno; la terza fase quella della ricostruzione definitiva, impegnerà Governo ed enti locali negli anni a venire. Il 25 novembre 2009 è stata chiusa l’ultima tendopoli. Nessun abruzzese vive più nelle tende.

La prima terribile scossa è avvenuta alle 3.32 di lunedì 6 aprile. Alle 3.35 la sala operativa della Protezione civile era già attiva. I primi soccorsi erano operativi di lì a poco. Alle 7 il sottosegretario Bertolaso era sul posto. Di lì a poche ore il presidente Berlusconi, annullata la sua partecipazione all’importante viaggio in Russia, era a L’Aquila per rendersi conto della situazione. A sera erano già state montate 5.000 brande nelle tende e 15.000 persone erano state sistemate negli alberghi sulla costa. Nei primi due giorni dopo il terremoto, erano attivi sul campo 12.000 soccorritori: pompieri, forze armate, volontari, vigili urbani, addetti a elettricità, telefoni e strade.

Nei giorni immediatamente successivi al sisma sono state predisposte 41 aree di ricovero e 17 presidi sanitari, con più di 1.600 operatori, tra cui 60 psicologi; sono state assistite 21.000 persone.

GLI INTERVENTI DI SOLLIEVO ALLA POPOLAZIONE

Nel decreto legge del 28 aprile 2009, il Governo ha stabilito stanziamenti per otto miliardi: 1,5 per l’emergenza e 6,5 per la ricostruzione. Dopo le primissime fasi di soccorso, sono stati anche attuati interventi quali la sospensione del pagamento delle bollette per famiglie e imprese. A tutti i lavoratori, compresi quelli a termine, sono stati concessi gli ammortizzatorisociali, senza limiti di tempo.

foto: berlusconi al g8IL G8 A L’AQUILA

Il presidente Berlusconi ha deciso di spostare i lavori del G8 da La Maddalena a L'Aquila, con l’intento di mantenere viva l'attenzione e l'impegno per l’Abruzzo dell’intera comunità internazionale. Il premier ha proposto ai leader degli altri Paesi di adottare un monumento ciascuno e di finanziarne i lavori di restauro e di ricostruzione. Nel corso del G8 i leader mondiali hanno aderito alla proposta e dimostrato commozione e partecipazione al dramma che ha colpito l’Abruzzo. I 220 milioni di euro risparmiati con lo spostamento del G8 dalla Maddalena a L’Aquila sono stati destinati alla Regione Abruzzo. Sono stati stanziati ammortizzatori straordinari per 55 milioni, di cui 25 destinati all’intero territorio regionale, mentre 30 sono stati riservati alle aree terremotate. È stata anche prevista un'indennità speciale per i lavoratori autonomi, commercianti, artigiani e liberi professionisti che hanno perso il lavoro per effetto del terremoto. Le imprese hanno avuto vari indennizzi: sono stati sospesi i pagamenti tributari e previdenziali, i pagamenti degli affitti, le rate dei mutui. L’Aquila è diventata zona  franca, con un fondo di 45 milioni; è esclusa da ogni patto di stabilità, e si avvarrà dei proventi di nuove lotterie. Per la ricostruzione della casa dello studente sono stati stanziati 16 milioni dal fondo per l'edilizia universitaria.Per riavviare nel migliore dei modi l'anno scolastico sono  stati stanziati 36 milioni per le supplenze e 110 milioni per l'edilizia scolastica: 70 milioni serviranno per ricostruire l'università e grazie ad un accordo con gli altri atenei italiani gli studenti de L'Aquila non pagheranno le tasse universitarie nel 2010.

IL PROGETTO C.A.S.E. UNA ABITAZIONE PER TUTTI ENTRO L’INVERNO

L’mpegno del governo era quello di garantire una sistemazione in abitazioni durevoli e sicure prima dell’inverno alle circa 15.000 persone che avevano avuto la casa distrutta o gravemente danneggiata. Per fare questo in tempi così stretti, il governo a scelto di fare una cosa mai fatta prima: costruire in tempo record 4.500 veri e propri appartamenti prefabbricati, edificati in trenta lotti attorno a L’Aquila. Si tratta di  Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili (C.A.S.E.), abitazioni, tecnologicamente avanzate. Gli interventi per il Progetto C.A.S.E. sono iniziati alla fine di maggio 2009. Il piano riguarda il Comune de L’Aquila, che ha registrato il maggior numero di sfollati, mentre per i Comuni più piccoli verrà adottata la soluzione delle casette in legno, 1.800 moduli abitativi, per i 48 comuni limitrofi colpiti dal terremoto. Le abitazioni del Progetto C.A.S.E. sono veri quartieri formati da case circondate dal verde e dotate di tutti i servizi.

foto: caseSi tratta di costruzioni prefabbricate, realizzate in diversi materiali: legno lamellare, calcestruzzo precompresso, laterizi oppure metallo isolato termicamente, costruite con una tecnica innovativa su piattaforme di cemento armato, montate sopra isolatori sismici: sono piastre flessibili che fungono da ammortizzatore nel caso di una scossa, per attutire l’impatto. Le prime abitazioni, per 3.000 persone, sono state consegnate Il 25 settembre. Le consegne sono continuate al ritmo di 300 case a settimana. Una volta lasciate libere, queste residenze saranno utilizzate come campus universitari, con grandi vantaggi per il Comune, che ha nell’ateneo la sua migliore risorsa.

LA RICOSTRUZIONE DEFINITIVA

Le case per le persone rimaste senza abitazione, saranno ricostruite interamente a spese dello Stato. La ricostruzione dei centri storici sarà totalmente affidata ai sindaci e agli enti locali, d'intesa con il Presidente della Regione, Commissario delegato alla ricostruzione dei centri storici, e con il presidente della provincia, per quanto di sua competenza. La ricostruzione a spese dello Stato riguarderà non solo gli edifici di riconosciuto valore storico e artistico ma anche quelli che rivestono a giudizio dei sindaci e della sovrintendenza rilievo ambientale e paesaggistico. In questa categoria rientra la maggior parte degli edifici ubicati nei centri storici, anche se non prima casa. In analogia a quanto disposto in occasione degli eventi sismici che colpirono l'Umbria e le Marche, sarà stabilito il concorso alle spese da parte dei proprietari, tenendo conto della loro situazione economica.

IL FONDO DI SOLIDARIETÀ DELL’UNIONE EUROPEA

Il 15 giugno 2009 è stato annunciato che il contributo di solidarietà dell’Unione Europea per le zone terremotate sarà di 493 milioni: è la cifra più alta mai stanziata per situazioni di difficoltà in un Paese dell’Unione.

FINANZIARIA 2010 PER L’ABRUZZO

E’ stata prorogata fino a giugno 2010 l’esenzione fiscale per i cittadini colpiti dal terremoto. Nella sola zona de l’Aquila nel 2010 si sperimenta la cedolare secca dal 35 al 20% sugli importi degli affitti.

[02 febbraio 2010]