Nel gennaio 2009, terminata l’offensiva militare di Israele in risposta ai continui lanci di missili da parte di Hamas contro le città israeliane, il governo italiano ha sostenuto il “piano per Gaza”, che prevedeva:
Partecipando il 2 marzo alla Conferenza dei donatori per la ricostruzione, Berlusconi ha annunciato che l’Italia ha messo a disposizione 100 milioni di dollari per la ricostruzione della Striscia di Gaza e che il rilancio di un piano Marshall per la Palestina sarà una delle priorità del G8 dell’Aquila.
In piena sintonia con l’Europa e con gli Stati Uniti, l’Italia mette al servizio della pace l’essere il Paese europeo con le migliori relazioni con Israele e insieme un Paese amico del mondo islamico moderato.
Esempio dell’amicizia con Israele è stato il decisivo intervento italiano che ha portato l’Unione Europea a impedire che la seconda conferenza di Durban contro l’odio razziale degenerasse in una manifestazione di odio antisemita.
Nell’incontro a Roma del 23 giugno, Berlusconi ha invitato il premier israeliano Netanyahu a sapersi assumere il sacrificio e le mediazioni che comporta la ricerca della pace, come il blocco dei nuovi insediamenti di coloni. Al tempo stesso l’Italia - in sintonia con Europa e Stati Uniti - ha ribadito che la sicurezza di Israele è un bene che non può essere oggetto di alcun negoziato. Da qui l’apprezzamento per la proposta israeliana che lo Stato palestinese sia smilitarizzato. L’obiettivo finale è la costituzione di due Stati indipendenti, che vivano in prosperità e sicurezza l’uno accanto all’altro.
Per realizzare questo obiettivo, l’approccio italiano prevede il coinvolgimento di tutti gli attori regionali che siano genuinamente disposti a lavorare per la pace. Dopo gli accordi siglati il 12 maggio 2009 a Sharm el-Sheikh, L'Egitto considera l’Italia tra i suoi migliori amici europei. La Siria ha dato disponibilità al nostro governo a riprendere il negoziato con Israele, e l’Italia ha confermato il suo impegno per l’avvicinamento della Siria all’Unione Europea. In Libano siamo il paese l’attore più impegnato per la stabilizzazione del settore. Nei confronti dell’Iran l’Italia sostiene la linea del dialogo unito alla fermezza: l’Iran non può arrivare a disporre della bomba atomica.
“Contiamo sempre moltissimo sull’Italia e siamo convinti che con i suoi importanti rapporti in campo internazionale il Presidente
Berlusconi potrà dare un importante contributo” Hosni Mubarak 12 febbraio 200
[30 luglio 2010]