Il 15 maggio 2009 il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge sulle comunità giovanili, con l’intento di incentivare la “crescita responsabile” dei giovani. Le comunità saranno dei villaggi della gioventù, con campi sportivi, palchi per esibirsi, sale per fare musica, biblioteche, computer. Oasi nelle periferie delle grandi città metropolitane per combattere il degrado. Saranno spazi nei quali organizzare convegni, corsi, laboratori e dove maturare relazioni, attitudini personali e vocazioni. Le Comunità avranno pochi vincoli statutari: assenza di fini di lucro, democraticità dell’accesso alle cariche, elettività delle cariche tra i soci in regola con l’iscrizione, trasparenza di bilancio, assenza di qualunque tipo di discriminazione, indicazione delle finalità della comunità. Tali vincoli sono essenziali per iscriversi al registro nazionale istituito presso il dipartimento della Gioventù e conseguentemente per usufruire dei contributi del fondo comunità giovanili, la cui dotazione è di 5 milioni di euro l’anno.
Il Campo Giovani si articola in corsi gratuiti di durata minima di una settimana.
Le strutture non solo saranno dedicate ai giovani, ma saranno anche gestite da associazioni formate da ragazzi con meno di trent’anni. Il disegno di legge prevede anche la nascita dell’Osservatorio nazionale sulle Comunità giovanili, istituito presso la presidenza del Consiglio, che ha il compito di promuovere e valorizzare il ruolo di sviluppo e integrazione sociale svolto dalle comunità. L’obiettivo è offrire alle giovani generazioni degli spazi che rappresentino un’alternativa alla noia e al disimpegno, che spesso sono alla base di fenomeni di disagio, soprattutto nelle periferie delle grandi città metropolitane e in alcune realtà del meridione”.
[04 febbraio 2010]