Il ritorno al nucleare era uno degli impegnidella campagna elettorale ed è un passo importante per garantire al nostro Paese tutta l’energia di cui ha bisogno. Per raggiungere questo scopo il governo ha predisposto un piano che punta a un mix composto da: 50% gas, petrolio, carbone pulito; 25% nucleare; 25% fonti rinnovabili. L’energia nucleare è attualmente uno dei modi più puliti, economici e sicuri per disporre di elettricità su larga scala. Il 24 febbraio 2009 il presidente Berlusconi ha siglato con il presidente Sarkozy un accordo di collaborazione sul nucleare tra Italia e Francia, che prevede la costruzione in Italia di quattro centrali di terza generazione entro il 2020. Il braccio operativo dell’accordo è costituito dall’intesa tra Enel ed Edf, che già collaborano alla costruzione della centrale di Flamanville, in Francia.
L’AGENZIA PER LA SICUREZZA NUCLEARE
Il 9 luglio 2009 il Senato ha approvato il disegno di legge di sviluppo, che sancisce il ritorno al nucleare istituendo l’Agenzia per la Sicurezza Nucleare. L’Agenzia sarà l’autorità nazionale per la regolamentazione tecnica, il controllo e l'autorizzazione ai fini della sicurezza delle attività concernenti gli impieghi dell’energia nucleare, la gestione e la sistemazione dei rifiuti radioattivi, la protezione dalle radiazioni, nonché la vigilanza sugli impianti. Entro sei mesi il governo definirà i criteri per la localizzazione delle centrali e i requisiti per le necessarie autorizzazioni. Quindi saranno le imprese energetiche ad individuare i siti dove costruire le centrali, dichiarandoli “di interesse strategico nazionale” e quindi soggetti anche a controllo militare. Ogni centrale dalla preparazione dell’area fino al collegamento alla rete verrà realizzata in 4 anni, con un costo di 4-5 miliardi. Le nuove centrali produrranno almeno il 25% di energia elettrica in più.
QUATTRO BUONI MOTIVI PER TORNARE AL NUCLEARE:
Prof. Enzo Cheli, ordinario di diritto costituzionale, l’Unità, 25 febbraio 2009
[30 luglio 2010]