La riforma dei Licei

La riforma dei Licei.

La riforma è un passo fondamentale verso la modernizzazione del sistema scolastico italiano. L’impianto attuale dei licei risale al 1923. Il nuovo modello dei licei partirà gradualmente, coinvolgendo dall’anno scolastico 2010-2011 le prime e le seconde. La riforma entrerà a regime nel 2013.

Le principali novità:

Il nuovo sistema dei licei:

Il quadro orario da annuale diventa settimanale, in modo da assegnare alle istituzioni scolastiche una ulteriore possibilità di flessibilità. Tutti i licei prevedono 27 ore settimanali nel primo biennio e 30 nel secondo biennio e nel 5° anno, ad eccezione del classico (31 ore negli ultimi tre anni), dell’artistico (massimo 35), musicale e coreutico (32), perché questi ultimi prevedono materie pratiche ed esercitazioni.

LA RIFORMA DELL’ISTRUZIONE TECNICA E PROFESSIONALE

Dopo 78 anni il governo Berlusconi ha riformato gli istituti tecnici e gli istituti professionali. Le norme che riorganizzano e potenziano questi istituti, saranno operative a partire dall’anno scolastico 2010-2011. Il rilancio della cultura tecnica e professionale è la migliore risposta della scuola alla crisi, perché favorisce la formazione del capitale umano necessario per il rilancio del made in Italy e perché consente una pluralità di scelte formative integrate con la formazione professionale regionale, in contrasto con i rischi di dispersione scolastica. Lo scopo è rilanciare e potenziare la formazione tecnica e professionale. Recenti indagini dimostrano che esiste una domanda di tecnici che è esattamente il doppio dell’offerta (300.000 tecnici richiesti dalle imprese contro i 140.000 attualmente offerti). Iscriversi ai nuovi istituti tecnici e professionali consentirà ai giovani maggiori opportunità occupazionali e una riduzione dei tempi di transizione tra scuola, formazione e lavoro.

GLI ISTITUTI TECNICI

Obiettivo della riforma è la creazione di un raccordo più stretto con il mondo del lavoro e delle professioni, compreso il volontariato e il privato sociale, attraverso la più ampia diffusione di stage, tirocini, alternanza scuola-lavoro. Attualmente in Italia gli istituti tecnici sono 1.800,  suddivisi in 10 settori e 39 indirizzi. La riforma limita la frammentazione, passando a 2 settori e 11 indirizzi. I 2 settori, economico e tecnologico, hanno un orario settimanale di 32 ore. Saranno ore di 60 minuti mentre ora la durata media è di 50 minuti.

Il settore economico ha 2 indirizzi:

  1. amministrativo, finanza e marketing;
  2. turismo.
     

Il settore tecnologico ha 9 indirizzi:foto: il ministro gelmini

  1. meccanica, meccatronica ed energia;
  2. trasporti e logistica;
  3. elettronica ed elettrotecnica;
  4. informatica e telecomunicazioni;
  5. grafica e comunicazione;
  6. chimica, materiali e biotecnologie;
  7. sistema moda;
  8. agraria e agroindustria;
  9. costruzioni, ambiente e territorio.

Tutti gli attuali corsi e le relative sperimentazioni confluiranno gradualmente nel nuovo ordinamento.
 

Le novità della riforma:

GLI ISTITUTI PROFESSIONALI

In Italia, attualmente vi sono 1.425 istituti professionali, suddivisi in 5 settori di istruzione professionale, con 27 indirizzi. I nuovi istituti professionali si articolano in 2 macrosettori: istituti professionali per il settore dei servizi e istituti professionali per il settore industria e artigianato.

Il settore dei servizi si articola in cinque indirizzi:

  1. servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale;
  2. servizi per la manutenzione e l’assistenza tecnica;
  3. servizi socio-sanitari;
  4. servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera;
  5. servizi commerciali.
     

Settore industria e artigianato:

  1. produzioni artigianali e industriali

Tutti gli attuali corsi e le relative sperimentazioni degli istituti professionali confluiranno gradualmente
nel nuovo ordinamento. Gli istituti professionali avranno un orario settimanale di 32 ore. Saranno ore effettive di 60 minuti, mentre ora la durata media è di 50 minuti.

Più laboratorio e tirocini.

Gli istituti professionali avranno più ore di laboratorio e stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro, soprattutto dal terzo anno.

Nuovi modelli organizzativi
È prevista l’introduzione di nuovi modelli organizzativi, per sostenere il ruolo delle scuole come centri di innovazione.

[31 luglio 2009]