Pił forza alle imprese

foto: industria

Più forza alle imprese

Fin dall’inizio della crisi, il presidente Berlusconi ha detto che più riusciremo a sostenere i consumi (e dunque le imprese) più breve sarà la crisi. A favore delle imprese il governo non ha previsto interventi a pioggia ma ha scelto di impegnare risorse dove servono, senza mettere a rischio i conti pubblici, per evitare che i contribuenti paghino domani ciò che risparmiano oggi. Inoltre il governo ha messo in campo una serie di interventi per garantire l’accesso al credito alle piccole e medie imprese, favorire il processo di internazionalizzazione delle nostre imprese, stipulare vantaggiosi accordi imprenditoriali con nazioni quali Russia, Cina, Libia, Egitto e altre ancora, guardare al futuro con lo sviluppo della banda larga ed Expo 2015.

DETASSAZIONE DEGLI UTILI REINVESTITI IN MACCHINARI

Le imprese possono detrarre dall’imponibile delle tasse il 50% degli utili investiti per acquistare macchinari ammortizzabili. L'acquisto agevolato, in vigore fino al 30 giugno 2010, riguarda le macchine ammortizzabili contenute nella divisione 28 della tabella Ateco 2007. In pratica sarà possibile acquistare motori e turbine, pompe e compressori, macchine e apparecchi di sollevamento e movimentazione, macchine per la metallurgia, da miniera, per l'industria alimentare e delle bevande, della carta e altri tipologia di macchinari. La tabella
dei macchinari che è possibile acquistare con detassazione comprende anche macchine e attrezzature per ufficio. L’incentivo punta da una parte ad aiutare le imprese nei loro acquisti e dall'altra a indirizzarle verso il settore della meccanica, molto importante per il nostro  manifatturiero. Secondo Federmacchine (che calcola in circa 6.600 le imprese del settore) gli incentivi consentiranno di evitare il crollo del fatturato del settore a causa della crisi. Per evitare abusi ed elusione fiscale, l'incentivo è revocato se l'imprenditore cede a terzi i beni oggetto degli investimenti prima del secondo periodo di imposta successivo all'acquisto o se i beni sono ceduti a soggetti fuori dall’Unione europea.


PICCOLE IMPRESE: MORATORIA DEBITI CON LE BANCHE

Per sostenere le piccole e medie imprese in difficoltà finanziaria, il Ministero dell'economia stipulerà (entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto anticrisi del 26 giugno 2009) un'apposita convenzione con le banche per dare alle imprese più tempo per pagare le rate dei prestiti bancari. Anche questo intervento mira a preservare le imprese dallo strangolamento finanziario e a garantire un corretto rapporto tra banche e sistema della piccole e medie imprese italiane.

ACCORDO BANCHE-CASSA DEPOSITI E PRESTITI: 8 MILIARDI DI EURO PER LE PMI

Il 28 maggio l’Associazione delle banche italiane e la Cassa depositi e prestiti hanno siglato un accordo che mette a disposizione delle piccole e medie imprese italiane 8 miliardi di euro, permettendo alle banche di erogare finanziamenti a media-lunga scadenza a tassi di mercato vantaggiosi. Questo accordo è frutto della strategia del Governo che punta a fare un uso attivo della Cassa depositi e prestiti, destinata a non essere più solamente il finanziatore degli enti locali, ma anche chiamata ad agevolare il credito alle PMI e a svolgere un ruolo di primo piano per la realizzazione delle grandi opere pubbliche.

FONDO DI GARANZIA PER LE PICCOLE IMPRESE

Il governo ha portato a 1,6 miliardi di euro la dotazione del fondo di garanzia per il credito alle piccole e medie imprese, mettendo in moto una leva che garantirà 80 miliardi di prestiti. Il fondo facilita l’accesso al credito, mediante la concessione di garanzie dirette e indirette su finanziamenti bancari e leasing. In aprile il governo ha aperto il fondo anche alle imprese artigiane e ha aumentato il tetto massimo del prestito garantito da 500.000 a 1,5 milioni di euro. Il tempo medio di istruttoria per ogni richiesta è di 10 giorni lavorativi. A metà giugno, sono quasi 13.000 le imprese che hanno usufruito del fondo. Nel primo trimestre il fondo ha garantito erogazfoto: impresaioni alle aziende per 1,4 miliardi: il 70% in più rispetto all’anno scorso. Questo significa dare ossigeno alle piccole e medie imprese, le quali, avendo il credito, possono riuscire a competere e a superare la crisi.

UN NUOVO SOSTEGNO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

Il nuovo decreto anticrisi del 26 giugno 2009 prevede che tra le operazioni di interesse pubblico che possono essere attivate dalla Cassa Depositi e prestiti rientrino anche le operazioni per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese, se queste operazioni sono assistite
da garanzia o da assicurazione della SACE, la società del Ministero del tesoro che cura i Servizi Assicurativi per il Commercio con l’Estero.

AIUTI ALLE IMPRESE: SÌ DELL’UNIONE EUROPEA AGLI AIUTI DI STATO

Dal 9 giugno è operativo il decreto del Presidente del Consiglio che, in base alle norme europee, adotta misure di aiuti temporanei “anticrisi” per le imprese. L’obiettivo è sempre quello di favorire l’accesso al credito, reso difficile dalla crisi economica e finanziaria. Fino al 31 dicembre del 2010, lo Stato italiano (nazionale, regionale e locale) potrà erogare incentivi alle imprese senza bisogno di una ulteriore, preventiva autorizzazione della Commissione europea. Unico limite generale alla concessione di tali aiuti è che le imprese beneficiarie
dimostrino che il loro stato di difficoltà è successivo al 1 luglio 2008. Gli aiuti di Stato alle imprese potranno essere concessi nel limite massimo di 500.000 euro per impresa oppure sotto forma di garanzie e tassi di interesse agevolati.

FONDO STRATEGICO PER LE IMPRESE

Il governo ha costituito presso la Presidenza del Consiglio un fondo strategico a sostegno dell’economia reale di 9 miliardi di euro. Le priorità di utilizzo saranno decise di volta in volta in base ai progetti presentati dai singoli ministri e all’evolversi della situazione generale. I progetti dovranno essere immediatamente attuabili, per garantire alle imprese effetti positivi nel minor tempo possibile.

ECOINCENTIVI PER I SETTORI IN SOFFERENZA

Un ulteriore sostegno alla domanda è assicurato dagli incentivi ecologici al settore dell’auto, ai ciclomotori, agli elettrodomestici, all’arredamento. Il costo dell’intervento per rilanciare questi settori è di circa 2 miliardi e sarà compensato per oltre la metà da maggiori entrate fiscali derivanti dall’incremento del gettito Iva e dagli effetti indiretti sull’indotto. Un esempio: anche le autofficine beneficiano di queste
misure, grazie all’aumento delle agevolazioni per la trasformazione degli autoveicoli a GPL e a metano. Si tratta di settori strategici per il nostro Paese, in Italia e nel mondo. Al riguardo l’accordo Fiat-Chrysler ha confermato che l’Italia è apprezzata per la capacità innovativa
e manageriale delle sue imprese e per il valore delle sue produzioni. Una Fiat più forte all’estero sarà più forte anche in Italia e farà l’Italia più forte nel mondo. Il mercato dell’auto si sta riprendendo nel nostro Paese anche grazie agli incentivi ecologici.

BONUS ELETTRODOMESTICI

Il decreto anticrisi di febbraio ha stabilito per il 2009 uno sconto fiscale del 20% (ripartito in 5 rate annuali, fino a un massimo di 10.000 euro di spesa) per l’acquisto di nuovi elettrodomestici, tv e computer ad alta efficienza ecologica e di oggetti di arredamento, se connessi a opere di ristrutturazione della propria casa.

Il nuovo bonus è usufruibile anche per piccoli lavori di ristrutturazione.

Ciò significa che se una famiglia sta pensando di acquistare nuovi mobili o elettrodomestici può cogliere l’occasione per effettuare piccoli interventi di ristrutturazione (che godono dello sconto fiscale del 36%), e usufruire anche del bonus per gli arredi e gli elettrodomestici.

Piccole opere di ristrutturazione che hanno la detrazione del 36% e consentono di accedere al bonus elettrodomestici:

Misure antiladro - Cassaforte a muro, allarme finestre esterne, riparazione o installazione di grate alle finestre, nuova porta blindata, telecamera di sorveglianza.

Messa a norma impianti - Ogni opera di messa a norma, installazione o sostituzione di salvavita.

Risparmio energetico - Sostituzione della caldaia con una a risparmio energetico, sostituzione scaldabagno elettrico con uno a gas.

Opere per disabili - Tapparelle elettriche, sostituzione di gradino con scivolo.

Lavori interni - Allargamento porte con demolizioni di modesta entità, nuova costruzione o demofoto: energia eolicalizione di muri interni non portanti.

Lavori esterni - Nuova installazione di grondaie o sostituzione con modifiche della situazione preesistente.

ENERGIA: MENO CARO IL GAS PER LE IMPRESE

Per agevolare l’approvvigionamento energetico delle imprese, il governo ha raggiunto un’intesa con il maggiore fornitore di gas del nostro Paese, l’Eni, che prevede significativi sconti sulla vendita dell’energia all’ingrosso. L’impegno che l’Eni ha sottoscritto prevede la cessione
a prezzi politici di cinque miliardi di metri cubi a partire dal cosiddetto anno termico 2009-2010. A beneficiarne in modo diretto saranno tutti quei settori industriali che consumano molta energia: in particolare le imprese del vetro, della carta, della ceramica e dell’acciaio, circa 240 imprese che assorbono più o meno il 70% dei consumi industriali di metano in Italia. I vantaggi potrebbero ripercuotersi positivamente
sui prodotti finali e quindi sui prezzi che i consumatori pagheranno all’atto dell’acquisto.

TURISMO: 1,6 MILIARDI PER LE IMPRESE DEL SETTORE

Grazie ad un accordo voluto dal governo, gli imprenditori del turismo potranno usufruire di 1,6 miliardi di euro a tassi d’interesse molto convenienti, messi a loro disposizione da cinque gruppi bancari. Questo accordo intende dare un sostegno diretto alle imprese del settore che intendono migliorare le proprie attrezzature e vuole significare la rinnovata attenzione del governo su questa materia. Il turismo è uno dei settori su cui l’Italia deve puntare maggiormente per uscire dalla crisi, perché è l’unica impresa che non potrà mai in alcun modo essere delocalizzata.

PROMUOVERE L’ITALIA NEL MONDO: IL NUOVO LOGO E IL NUOVO ITALIA.IT

Il 24 giugno 2009 il Governo ha presentato il nuovo logo per promuovere il nostro Paese, puntando su due concetti chiave: l'eccellenza del Made in Italy - arte, moda e design - e l'essenza del Made in Italy: natura, sapori, bellezza. Il logo scelto presenta ordine e rigore, unito però alla leggerezza e alla musicalità del nostro paese, a quella morbidezza e sinuosità che rendono unico il nostro stile di vita. Oltre al logo, dal 17 luglio è on line Italia.it, il portale italiano per il turismo. Si tratta di una prima versione dimostrativa del sito, che entro la fine del 2009 sarà sostituita da quella definitiva.

TAVOLO D’INIZIATIVA PER LE PMI

Primo governo in Europa, il governo ha avviato il recepimento dei principi dello Small Business Act, istituendo il Tavolo d’iniziativa per le PMI.
Il Tavolo ha già prodotto primi risultati concreti. Ne è un esempio la disciplina sulle reti di impresa, che contribuirà a contrastare l’eccessiva frammentazione del nostro tessuto imprenditoriale, offrendo anche alle aziende semplificazioni procedurali, forme di coordinamento stabile, idonei strumenti di tutela, agevolazioni fiscali per promuovere una maggiore capitalizzazione delle imprese.

QUOTE LATTE: PROBLEMA RISOLTO

Il governo ha risolto l’annosa questione delle quote latte, che si trascinava da ben 25 anni e coinvolgeva un numero altissimo di produttori (17.000 su 40.000), con un provvedimento basato su tre principi fondamentali:

  1. Non aumentare la produzione di latte.
  2. Riscuotere il credito di 1,671 miliardi di multe che lo Stato ha nei confronti delle aziende produttricfoto: energiai di latte che hanno splafonato,
    senza ricorrere ad alcuna sanatoria e senza far chiudere nessuna stalla.
  3. Sostenere economicamente le aziende che si sono indebitate acquistando quote. Come convenuto con l’Unione Europea, per questo scopo è stato istituito un fondo di 45 milioni, che consentirà di ristrutturare i debiti delle aziende per un ammontare complessivo di 585 milioni di euro.

TUTELA DEL MADE IN ITALY

Per proteggere il made in Italy, nasce il Consiglio nazionale anticontraffazione. Sono previste multe più severe e carcere fino a sei anni per chi pratica la contraffazione in modo organizzato e sistematico di prodotti e marchi nazionali ed esteri.

LA DIPLOMAZIA COMMERCIALE DEL PRESIDENTE BERLUSCONI

Gli ottimi rapporti personali, l’autorevolezza e l’esperienza imprenditoriale del presidente Berlusconi hanno consentito di raggiungere intese economiche con diversi Paesi, che hanno prodotto e produrranno commesse per molte decine di miliardi alle imprese italiane. Infatti le missioni all’estero e i numerosi incontri bilaterali hanno portato in pochi mesi a importanti accordi imprenditoriali con Paesi come Cina, India, Egitto, Libia, Russia, Turchia, Emirati Arabi.

PER IL SUD: USO STRATEGICO DEI FONDI EUROPEI

In passato i fondi europei finora sono stati dispersi su migliaia di micro-interventi. Il governo ha ora deciso di concentrali per la realizzazione
di grandi interventi strategici, infrastrutture, gestione dei rifiuti, ciclo delle acque, innovazione tecnologica, fondamentali per lo sviluppo del Sud.

PER IL SUD: CONTRATTI DI PROGRAMMA E ZONE FRANCHE URBANE

Con i primi dieci contratti di programma stipulati dall’inizio della legislatura, il governo ha promosso investimenti per 700 milioni di euro, che creeranno circa 3.000 nuovi posti di lavoro nel Mezzogiorno. Per sostenere le aree caratterizzate da maggiore disagio sociale, il governo ha istituito 22 Zone Franche Urbane. Al fine di favorire l’integrazione sociale e culturale di chi vive in quartieri caratterizzati da degrado urbano e sociale, queste aree beneficiano di esenzioni fiscali e contributive per 50 milioni l’anno, per le piccole e micro-imprese costituite entro il 2009. Le Zone Franche fanno parte dei nuovi strumenti per rilanciare il Mezzogiorno e le altre aree deboli del Paese. Le 22 “zone franche urbane”, sono: Catania, Gela, Erice in Sicilia; Crotone, Rossano e Lamezia Terme in Calabria; Matera in Basilicata; Taranto, Lecce e Andria in Puglia; Campobasso in Molise; Napoli, Torre Annunziata e Mondragone in Campania; Cagliari, Quartu Sant’Elena e Iglesias in Sardegna; Velletri e Sora in Lazio; Pescara in Abruzzo; Massa Carrara in Toscana e Ventimiglia in Liguria.

LA BANCA DEL SUD

Il 27 febbraio è stato firmato il decreto del governo che dà il via libera all’istituzione della “Banca per il Mezzogiorno”. Oggi il progetto parte con una dote-prestito di 5 milioni di euro a carico dello Stato, ma la nuova banca avrà un assetto in maggioranza privato e dovrà essere aperta
all’azionariato popolare. La Banca del Sud è il tassello mancante per lo sviluppo del Mezzogiorno. In tutte le grandi regioni d’Europa esistono banche locali, al servizio dello sviluppo del proprio territorio, tranne che nel Meridione. La Banca del Sud colma questa lacuna e servirà a dare ossigeno ai programmi di sviluppo del Meridione.

PROGRAMMI DI SOSTEGNO DIRETTO ALLE IMPRESE

Per preparare la fase post crisi, rilanciare la competitività e la crescita sostenibile del sistema produttivo, il governo ha messo in campo cinque programmi di sostegno diretto alle imprese:
il Bando efficienza energetica (200 milioni)
il Bando mobilità sostenibile (180 milioni)
il Bando per il Made in Italy (190 milioni)
i Contratti di programma (241 milioni)
il Programma competitività e fonti rinnovabili per le imprese innovative del Sud (4 miliardi)

EXPO 2015

Il Governo appoggia fortemente Expo 2015, un evento che sarà importante non solo per Milano e per la Lombardia ma per tutta l’Italia.
Nonostante la crisi economica e il terremoto in Abruzzo, il governo ha confermato la totalità degli stanziamenti previsti per le opere connesse alla realizzazione dell’Expo, come ribadito dal Presidente del Consiglio agli Stati Generali dell’Expo del 16 e 17 luglio 2009.

BANDA LARGA PER TUTTI ENTRO IL 2012

Il governo ha promosso un investimento pubblico-privato di 1,5 miliardi per annullare il digital divide, che riguarda oltre 7 milioni di italiani. Il primo fondamentale passaggio è garantire a tutti l’accesso alla banda larga, in modo adeguato alla fruizione di tutti i principali servizi. Con un investimento totale di 1.471 milioni tutti gli italiani avranno accesso a Internet a una velocità fra 2 e 20 megabit entro il 2012. Verranno spesi 763,85 milioni di euro per opere civili e fornitura di materiali; 617,66 milioni per le forniture hardware e software e 89,81 milioni per le attività di progettazione. La copertura sarà realizzata prevalentemente in fibra ottica, offrendo così una connettività fino a 20Mb al 95,6% degli italiani, e in tecnologie radio con velocità 2Mbit al restante 3,9% di cittadini.

[31 luglio 2009]