Per le imprese, meno burocrazia e fisco amico

foto: berlusconi

Assieme agli interventi per garantire il finanziamento delle imprese e sostenere la domanda interna e di conseguenza l’occupazione, il governo Berlusconi ha anche messo in campo numerosi interventi per ridurre gli oneri burocratici a carico delle imprese e usare la leva fiscale in modo utile a promuovere lo sviluppo. Si tratta di interventi di burocratizzazione contenuti nel programma di governo e che tendono a semplificare la vita degli imprenditori, in particolare i piccoli e medi. Particolarmente utili in un momento di crisi di liquidità per molte imprese sono anche gli interventi per velocizzare i pagamenti della pubblica amministrazione nei confronti delle aziende sue fornitrici. Si tratta di interventi attesi da anni e che hanno messo fine a una autentica ingiustizia subita da molte imprese da parte dello Stato.

PIÙ TEMPESTIVI I PAGAMENTI ALLE IMPRESE DA PARTE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Entro dicembre 2009 le Pubbliche amministrazioni devono adottare le misure opportune misure per accelerare i pagamenti per gli appalti e le forniture. Con il decreto anticrisi del 26 giugno 2009 a tale scopo il Governo ha messo a disposizione delle amministrazioni centrali ben 23 miliardi di euro. Inoltre, per impedire l’accumulo di nuovi ritardi nei pagamenti, i dirigenti delle pubbliche amministrazioni che mettono in essere nuovi contratti di acquisto hanno la responsabilità di accertare preventivamente che il pagamento dei fornitori sia compatibile con quanto hanno a disposizione a bilancio.

RICAPITALIZZAZIONE DELLE IMPRESE: DETASSAZIONE DEL 3%

Sempre con l’intento di incentivare l’afflusso di capitali alle piccole e medie imprese in un tempo di difficoltà inanziarie, il decreto anticrisi dell’estate 2009 introduce uno sgravio iscale del 3% sull’imponibile personale di chi effettua umenti del capitale sociale delle imprese fino a un massimo di 500.000 euro. Questa possibilità sarà in essere per sei mesi a partire dall’entrata in vigore della legge. La ricapitalizzazione
può essere effettuate anche da persone che non sono già socie nell’azienda Il risparmio d’imposta del 3% varrà per cinque anni.

SBLOCCO PAGAMENTO DEI RIMBORSI IVA ULTRADECENNALI

Per immettere immediata liquidità nel sistema delle imprese, il governo ha stanziato risorse destinate al pagamento dei rimborsi fiscali più datati e all’estinzione dei debiti pregressi delle pubbliche amministrazioni. Per l’estinzione dei debiti pregressi dei Ministeri sono stati erogati 1,3 miliardi di euro. Già a dicembre 2008 sono stati pagati alle imprese circa 4 miliardi di euro di rimborsi e nel corso del 2009 si prevede di eliminare lo stock giacente.

ACCELERAZIONE PAGAMENTO RIMBORSI IVA

Sempre per sostenere le imprese e la loro liquidità, il governo ha accelerato il pagamento dei rimborsi IVA delle imprese. Nei primi quattro mesi del 2009 sono stati già pagati rimborsi per 7 miliardi di euro, poco meno del totale rimborsato nell’intero anno 2008.

“IVA DI CASSA”

Come da impegno in campagna elettorale, il governo ha esteso alle imprese e alle professioni la possibilità di versare l’IVA solamente all’incasso della fattura. Ciò finora era possibile solo per le operazioni effettuate nei confronti degli enti pubblici. L’IVA “di cassa” darà un significativo aiuto alle tante piccole imprese e piccoli professionisti con fatturato fino a 200.000 euro, afflitti da carenza di liquidità.

AUMENTA IL LIMITE PER LE COMPENSAZIONI FISCALIfoto: burocrazia

Dal 1° gennaio 2010 le imprese potranno arrivare a compensare debiti e crediti fiscali fino a 700.000 euro (prima il limite arrivava al massimo a un miliardo di vecchie lire). Allo stesso tempo viene attivato un meccanismo più stringente per colpire le compensazioni indebite.

LO SCUDO FISCALE
Lo scudo fiscale ha l’obiettivo di recuperare capitali italiani esportati all’estero, di aiutare le imprese italiane a regolarizzare la propria posizione fiscale e di immettere nuova liquidità nelle aziende e nel sistema economico, molto utili durante questo periodo di difficoltà. Grazie allo scudo, faranno rientro in Italia decine di miliardi di euro, utili per rimettere in moto l’economia e per creare nuovi posti di lavoro o difendere quelli già esistenti. I capitali che si trovano nei Paesi extra Unione europea dovranno essere rimpatriati, mentre quelli che si trovano in Paesi dell’Unione europea potranno essere sia regolarizzati (lasciandoli all'estero) sia rimpatriati. La misura consentirà inoltre un aumento del gettito fiscale, attraverso un’imposta straordinaria del 5% sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute fuori dal territorio dello Stato al 31 dicembre 2008 e rimpatriate o regolarizzate tra il 15 ottobre 2009 e il 15 aprile 2010. Nessun reato potrà beneficiare dello scudo fiscale, ad eccezione della dichiarazione infedele e dell'omessa dichiarazione, irregolarità minori che necessariamente devono esser state
commesse se si sono esportati capitali all'estero. Non godranno dei benefici dello scudo tutti i reati gravi: mafia, corruzione e concussione, traffico di armi e droga, falso in bilancio, riciclaggio, ricettazione e bancarotta. Sono esclusi dal condono anche i delitti puniti con l’ergastolo e quelli con una pena da 15 anni di carcere in su. Si tratta di un provvedimento cui stanno pensando anche gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, l’Argentina. Il Belgio lo ha già introdotto con un’aliquota simile a quella prevista dal governo, la Germania l’ha fatto con un’aliquota più alta.

REVISIONE STUDI DI SETTORE

In considerazione degli effetti della crisi economica, è stata operata una revisione di oltre 200 studi di settore, con particolare riguardo a settori o aree territoriali in sofferenza. A tale proposito la Società per gli Studi di Settore (SOSE), ha attivato nei primi tre mesi del 2009 una indagine per approfondire la situazione, ampliare le fonti da cui ricavare le informazioni e individuare i necessari correttivi agli studi di settore.
L’iniziativa è stata avviata in collaborazione con le associazioni di categoria. I correttivi saranno attuati tenendo conto delle specificità di ogni tipo di impresa.

IVA A RATE PER CHI SI ADEGUA AGLI STUDI DI SETTORE

Novità per chi si adegua agli studi di settore: sarà possibile  la rateizzazione dei pagamenti ai fini Iva. Lo prevede l'articolo 15 del Dl fiscale dedicato al potenziamento della riscossione. Prevista una semplificazione delle verifiche reddituali come il riccometro (Isee) ai fini del mantenimento delle prestazioni previdenziali e assistenziali. Sul fronte dei pignoramenti presso terzi, viene introdotto l'obbligo della ritenuta del 20% sulle somme liquidate dal soggetto terzo che subisce il pignoramento, se opera in qualità di sostituto d’imposta. Su tutti gli atti di liquidazione e riscossione di entrate erariali, inoltre, la firma autografa del responsabile dell'atto può essere sostituita da una semplice indicazione a stampa dello stesso soggetto.

RIDUZIONE ACCONTO IRES E IRAP

Nel decreto anticrisi di novembre, il governo ha stabilito la riduzione di tre punti percentuali del secondo acconto dell’imposta sul reddito delle società (IRES) e dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) per l’anno 2008. Ai contribuenti che alla data di entrata in vigore del decreto avevano già pagato l’acconto per intero è stato attributo un credito d’imposta da utilizzare in compensazione. Questo provvedimento ha consentito di incrementare la liquidità delle imprese per circa 1,7 miliardi di euro.

DETASSAZIONE IRAP PER IL PERSONALE

In deroga al principio generale di indeducibilità totale dell’IRAP, sempre nel decreto anticrisi di novembre è stata prevista la deduzione dal reddito delle imprese del 10% della quota IRAP relativa al costo del lavoro e agli interessi passivi.

ESTESO ALLE FILIERE IL SISTEMA FISCALE DEI “DISTRETTI”

Anche le filiere, le reti di impresa e le catene di fornitura godranno dello stesso sistema fiscale dei “distretti”. Le modalità operative di questa misura saranno rese operative con un decreto del Ministero dello Sviluppo, di concerto con il Ministero dell’Economia e la Conferenza Stato-Regioni. L’obiettivo dell’intera disposizione è quello di promuovere lo sviluppo del sistema imprenditoriale attraverso azioni di rete in grado di rafforzare le misure organizzative delle imprese, l’integrazione per filiera, lo scambio e la diffusione delle migliori tecnologie, lo sviluppo
di servizi di sostegno e forme di collaborazione tra realtà produttive appartenenti anche a regioni diverse.

LIBRO UNICO DEL LAVORO

Da gennaio 2009 il Libro Unico del Lavoro ha sostituito i seguenti sei registri: paga, matricola, presenze, registro d’impresa, libri dei lavoranti a domicilio e registro orario dell’autotrasporto. Il libro unico del lavoro rende più snelli gli adempimenti amministrativi in materia di lavoro e per questo motivo sostituisce numerosi registri con un unico libro. Devono essere iscritti nel libro unico i lavoratori subordinati, i collaboratori coordinati e continuativi (compresi quelli a progetto) e gli associati in partecipazione. Non è obbligatoria la iscrizione di altre figure atipiche come i tirocinanti e i titolari di borse di studio. Il datore del tutto sprovvisto del nuovo documento o che non lo usa correttamente rischia una sanzione da 500 a 2.500 euro. Il libro unico dovrà essere conservato presso la sede legale del datore o presso il soggetto abilitato per cinque anni dalla data dell’ultima registrazione.

MENO VINCOLI PER PROFESSIONISTI E PARTITE IVA

È stato eliminato l’obbligo per i titolari di partita Iva di presentare annualmente gli elenchi dei clienti e dei fornitori. È stato soppresso l’obbligo per lavoratori autonomi e professionisti di tenere un conto corrente bancario o postale esclusivamente dedicato all’esercizio dell’attività. Abolita la tassa di 1,5 euro per gli assegni non contenenti la clausola “non trasferibile” e riportato a 12.500 euro il tetto per poter effettuare pagamenti in contanti o con assegni.

BANCA DATI INTEGRATA ECONOMIA E LAVORO

Per rendere più precisi gli studi e le analisi mirate all'elaborazione di politiche economiche e sociali, nasce la banca dati integrata fra il ministero dell’Economia e del Lavoro, che integra i sistemi informativi del ministero dell'Economia e delle Finanze, del ministero del Lavoro,
della Salute e delle Politiche Sociali e dei soggetti ad essi collegati o da essi vigilati o controllati.

IMPRESA IN UN GIORNO

L’avvio di una attività imprenditoriale è stato sgravato di una serie di oneri amministrativi: basta la richiesta di autorizzazione o la semplice dichiarazione di inizio attività per rendere possibile avviare una impresa. Sono state inoltre semplificate le norme per lo sportello
unico per le imprese, unico punto di accesso per tutto ciò che riguarda le attività produttive. Nei comuni che ne sono privi sarà la camera di commercio a svolgere questa funzione. A breve sarà attivo un apposito portale telematico e saranno operative le nuove “agenzie per le imprese”.

SOSTEGNO IMPRENDITORIA GIOVANILE

Il governo ha istituito il Fondo unico per il sostegno all’occupazione e all’imprenditoria giovanile, unificando i tre fondi prima esistenti. Sono state semplificate le procedure di richiesta e innalzato a 35 anni il limite di età per accedere ai finanziamenti agevolati. Inoltre il governo ha attivato un fondo (operativo da aprile 2009) dotato di 24 milioni di euro in tre anni, per offrire garanzie ai giovani che vogliono sottoscrivere un mutuo ma hanno un contratto a tempo determinato.

RIENTRO DEI CERVELLI

Per incentivare il ritorno in Italia dei ricercatori, viene applicata nei loro confronti una aliquota Irpef secca del 10%.

CONFERMA DEL “CINQUE PER MILLE” PER RICERCA E NO PROFIT

Il governo punta alla stabilizzazione di questa importante misura di “democrazia fiscale” e di sostegno alla ricerca e al terzo settore. Consapevole dell’importanza di questo contributo, per il 2008 il governo ha aumentato il fondo previsto di 20 milioni, per un totale di 400 milioni di euro e ha iniziato il pagamento delle quote relative agli anni passati. Nel 2009 oltre che al “terzo settore” e alla ricerca, il 5 per mille dell’Irpef potrà essere destinato al sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche, delle fondazioni e delle iniziative sociali dei Comuni.

INCENTIVI FISCALI PER CHI INVESTE NELLE START UP

Per agevolare il nascere di nuove aziende e di aziende innovative, non sono sottoposte a tassazione le somme reinvestite in aziende con meno di tre anni di vita (e operanti nel medesimo settore), ricavate dalla cessione di partecipazioni in società costituite da più di sette anni.

[31 luglio 200]