Rilanciare il Paese. I fatti positivi del governo

Si può esserne certi: se lanciassimo un sondaggio su quanto queste chiacchiere di carta che stanno invadendo le prime pagine dei giornali interessano alla gente, otterremmo un risultato di poco superiore allo zero.

foto: lavoratoreAl contrario, ora che settembre è arrivato - il temutissimo settembre che si temeva portasse gli strascichi devastanti della crisi economica – abbiamo già una quantità di fatti positivi del governo, e di buone notizie sul fronte economico.
Fatti e chiacchiere: che cosa è più importante? Andiamo sui fatti.

Questi sono i fatti, i primi in appena quattro giorni di settembre. Eppure, se sfogliamo i giornali, le prime sei, sette, addirittura dieci pagine sono occupate dalle chiacchiere di carta. Il caso Boffo, la protesta dei portavoce dell’Unione europea, il consueto codazzo della “stampa straniera”, perfino l’appello degli economisti contro le critiche che Tremonti aveva mosso loro al meeting di Rimini. A leggere solo quest’ultimo (“continueremo a far sentire la nostra voce, il governo non ci intimidirà!”), sembra che siamo all’emergenza democratica, alle leggi razziali. Eppure che cosa aveva detto, con ironia, Tremonti, e prima di lui Berlusconi? Che non ne hanno azzeccata una. È un dibattito che per esempio negli Usa divampa da mesi: solo da noi si traduce in un caso, l’ennesima denuncia di “regime”.

Chiacchiere, carta e fatti. Passano i mesi, ma il vizietto della sinistra non cambia. Ma la gente, oggi come tre mesi fa, ha gli occhi per vedere e la testa per capire.

[4 settembre 2009]