La notte del 6 aprile il terremoto ha cambiato il volto dell'Aquila. Sono passati 163 giorni. E Silvio Berlusconi cambia il profilo degli investimenti pubblici. Oggi consegna le prime case agli sfollati; tenendo così fede ad un impegno assunto all'indomani del sisma: tutti fuori dalle tende prima dell'inverno.
Per comprendere le esatte dimensioni dei risultati bisogna ricorrere ai numeri.
E' il 23 aprile quando il Consiglio dei ministri si riunisce per la prima volta nella caserma di Coppito della Guardia di Finanza. Quella riunione di governo assume due decisioni: sposta il Vertice del G-8 dalla Maddalena all'Aquila; approva il decreto sul terremoto, nel quale per la prima volta si parla di costruire case per gli sfollati. Sono passati appena 17 giorni dal sisma.
In 146 giorni (tanti ne sono trascorsi da quel consiglio dei ministri), meno di cinque mesi, i terremotati hanno le case. I primi due mesi se le sono prese le pratiche burocratiche per l'assegnazione dei lotti e per l'esproprio dei terreni su cui costruire le case. Ne consegue, che la realizzazione vera e propria ha preso poco più di 80 giorni. La visionaria follia di Erasmo da Rotterdam (spesso ricordata dal presidente del Consiglio) è stata premiata.
Ad aiutarla ha contribuito anche il decreto anti-sisma approvato a Coppito
In poco meno di due settimane, il governo ha messo a disposizione delle popolazioni e del territorio colpito dal terremoto 8,6 miliardi di euro. Uno sforzo finanziario del genere non è stato mai fatto da nessun governo per fronteggiare emergenze naturali, entro i primi due mesi dall'evento.
Per avere un termine di paragone va ricordato che il governo dell'epoca per il terremoto dell'Irpinia stanziò l'equivalente di 3,7 miliardi di euro. Ma quel terremoto provocò 2.700 morti, contro i 300 dell'Aquila. E coinvolse un territorio che abbracciava tre regioni. Mentre quello del 6 aprile ha interessato una sola provincia. Eppure, l'impegno finanziario è più che doppio.
Non solo. Ancora oggi paghiamo addizionali sulla benzina per i terremoti del Friuli e dell'Irpinia. Questo governo, invece, per recuperare gli 8,6 miliardi a favore dell'Abruzzo non ha messo le mani nelle tasche degli italiani. Ed ai tempi del terremoto dell'Irpinia non c'era Maastricht.
Ma è stato tutto il Pianeta-Italia a muoversi per l'Aquila
In questa gara di solidarietà, però, la prima mossa viene dal governo: come dimostrano le cifre messe in campo. Tant'è che per la prima volta, oltre ai lavoratori dipendenti, anche gli artigiani i commercianti che hanno avuto le proprie attività distrutte dal sisma riceveranno l'equivalente della cassa integrazione. E la ricostruzione delle abitazioni sarà ad intero carico dello Stato. Parafrasando la frase di Churchill in ricordo della Battaglia d'Inghilterra: mai in così poco tempo è stato fatto così tanto.
[15 settembre 2009]