G20: Italia protagonista ed ottimista

foto: berlusconi al g8Lotta dura alla speculazione finanziaria, con regole “stringenti” per il mercato dei futures e la creazione di un “sistema globale di riserve strategiche di materie prime per neutralizzare sul nascere le tensioni speculative”.

Silvio Berlusconi parla all’Assemblea delle Nazioni Unite, e a poche ore dall’avvio del G20 di Pittsburgh, manda un segnale al vertice dei grandi: per superare la crisi servono misure nette contro chi specula, “manipolando i mercati dell’energia, delle materie prime e delle risorse alimentari”.

Il premier ascolta il discorso di Obama di cui farà un pubblico elogio in apertura d’intervento. Il presidente del Consiglio rivendica “i risultati raggiunti” al G8 dell’Aquila, a cominciare dalle regolamentazioni delle transazioni finanziarie “sulle quali dovrà ulteriormente impegnarsi il vertice di Pittsburgh”.

Il messaggio è di ottimismo, la crisi è superabile, spiega Berlusconi, anzi “nel secolo scorso la comunità internazionale ha fronteggiato crisi anche più tragiche di quella attuale”; però - aggiunge - bisogna rimboccarsi le maniche, perchè serve un impegno e un’azione comune. Per avviare un nuovo modello di sviluppo, sottolinea, bisogna abbandonare ogni ipotesi protezionista e puntare sull’apertura dei mercati.

Anche sul clima, continua Berlusconi, “si sono fatti diversi passi avanti”, ma la sfida al cambiamento climatico, continua, “è una sfida che si potrà vincere solo con l’impegno concorde di tutti i protagonisti dell’economia mondiale, nessuno escluso”. Dopo aver ribadito la necessità di continuare negli aiuti agli stati più poveri per contribuire allo sviluppo agricolo e lottare contro la fame nel mondo, il premier rilancia sull’ipotesi di indirizzarli solo “a quei paesi che promuovono la democrazia e che si impegnano al buon governo”, rispettando “i diritti umani e tutelando le donne e i bambini”.

Poi l’approfondimento sulle regole per la finanza e in particolare nella lotta alla speculazione che “va contrastata in maniera decisa”, perchè quella sui prodotti alimentari ha “determinato crisi gravi, specialmente in Africa”, mentre le “drammatiche fluttuazioni del prezzo del petrolio hanno contribuito a loro volta all’instabilità finanziaria ed economica”. Ecco perchè, spiega Berlusconi, “è assolutamente prioritario regolamentare in modo stringente il mercato dei futures” e servirebbe anche, incalza, “affidare un severo ruolo di controllo ad agenzie specializzate neutrali, tra le quali le Nazioni Unite”.

Il contrasto alla speculazione, infine, passa anche per la lotta e l’abolizione dei paradisi fiscali: “molto è stato fatto - dice- ma va contrastato il tentativo di crearne dei nuovi”. L’ultimo passaggio il premier lo dedica alla riforma del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ribadendo la posizione italiana sull’istituzione di un seggio a rotazione per gli stati membri della Ue. Una riforma, afferma, “è necessaria” per rendere quell’organismo “più efficace e rappresentativo”.

“Ma attenzione – conclude Berlusconi - perchè aggiungere altri membri permanenti nazionali non farebbe che aumentare il senso di esclusione di tutti quei paesi che contribuiscono attivamente alla pace e alla sicurezza internazionale” e di quelli che “in futuro potrebbero assumersi crescenti responsabilità”.

Dall’Italia un messaggio di fiducia

A New York come a Pittsburgh, all’assemblea generale dell’Onu come nel G20 che comincia oggi, il presidente Berlusconi è venuto a lanciare ai Grandi, alle principali economie emergenti e ai paesi in via di sviluppo, un messaggio che potrà aiutare a uscire dalla crisi e a scongiurarne di nuove. L’obiettivo è quello di rifondare su basi più solide la finanza e l’economia mondiale, su un’etica che ponga al centro la persona e la dimensione sociale, e che anche negli aiuti allo sviluppo tenga conto dei diritti umani, della protezione di donne e bambini, e dell’onestà dei governi dei paesi beneficiari. Il messaggio è rivolto in generale anche ai cittadini, che devono riconquistare la fiducia, riprendere a consumare e ad investire, e che per farlo devono poter contare sull’apertura dei mercati e sulla lotta inflessibile alla speculazione. Berlusconi è convinto che non si possano più tollerare le manipolazioni dei mercati e le attività speculative destabilizzanti, e ha avuto il coraggio di dirlo, di puntare l’indice sugli aspetti della crisi, e soprattutto di proporre soluzioni concrete.

L’estrema oscillazione dei prezzi delle materie prime, sia in campo agricolo che energetico, per milioni e milioni di esseri umani è questione di vita o di morte, come ha dimostrato la crisi alimentare nei paesi più poveri dell’Africa. Tra le proposte concrete del presidente Berlusconi, sono cruciali la riforma dei futures sulle materie prime, la conclusione al più presto dei negoziati di Doha per liberalizzare i mercati mondiali, e un sistema integrato di controllo delle riserve strategiche di cibo ed energia. A New York, e oggi a Pittsburgh, quello di Berlusconi è un messaggio di fiducia, di speranza, di invito alla comune responsabilità ma anche di solidarietà reale verso i più deboli, e in definitiva un messaggio di concretezza.

[24 settembre 2009]