Riforma della Pubblica amministrazione: ecco i punti chiave

foto: brunettaLa cosiddetta riforma Brunetta, approvata a marzo di quest'anno fornisce una serie di strumenti operativi per migliorare la macchina della pubblica amministrazione. Le norme prevedono sospensioni dal servizio fino al licenziamento e multe per i dipendenti più indisciplinati, assenteisti e fannulloni. Ma anche sanzioni e sospensioni per i dirigenti che non hanno fatto bene il loro mestiere, e quindi non hanno ben vigilato. A fare da contraltare sarà la valorizzazione del merito, con meccanismi premiali, incentivi di natura economica per le amministrazioni più efficienti, come ha già iniziato a fare il ministro in questi ultimi mesi. Venerdi in consiglio dei ministri il via definitivo.

Licenziamenti

Nel mirino della riforma ci sono soprattutto gli assenteisti. In alcuni casi è previsto addirittura il licenziamento in tronco, senza preavviso, in particolare per chi fa finta di essere al lavoro, timbra il cartellino e poi se ne va a spasso. Nel merito si parla nel testo di «falsa attestazione della presenza in servizio». Licenziamento su due piedi anche per chi si finge malato e quindi dà una «giustificazione dell'assenza mediante certificazione medica falsa». Un dipendente può essere licenziato, con preavviso, anche per un'assenza ingiustificata di più di tre giorni (anche non consecutivi nell'arco di due anni o di sette giorni negli ultimi 10 anni) o per la mancata ripresa del servizio dopo l'assenza ingiustificata entro il termine fissato dalla pubblica amministrazione. Licenziamento con preavviso è previsto anche per «ingiustificato rifiuto disposto per motivate esigenze di servizio» e naturalmente per «insufficiente rendimento».

Collocamento in disponibilità

Il collocamento in disponibilità sarà previsto per due anni e successivo licenziamento o eventuale ricollocamento con rideterminazione delle mansioni e della qualifica per quel lavoratore che abbia provocato grave danno al funzionamento dell'ufficio per inefficienza e incompetenza professionale accertate tramite sistema di valutazione senza sentenza di condanna alla pubblica amministrazione.

Sospensioni dal servizio

A essere sospesi dal servizio con relative sanzioni che variano a seconda della gravità del comportamento, saranno non solo i dipendenti ma anche i manager pubblici che sono responsabili di certe inefficienze o illeciti. La sospensione del servizio con privazione della retribuzione fino a tre mesi e, per i soli dirigenti con la decurtazione dell'indennità di risultato, è prevista per mancato esercizio o decadenza dell'azione disciplinare per omissione o ritardo ingiustificati. Inoltre, la sospensione del servizio, con taglio della retribuzione da tre giorni a tre mesi, in proporzione all'entità del risarcimento, è prevista per la violazione degli obblighi della prestazione lavorativa che abbia comportato condanna per la pubblica amministrazione al risarcimento del danno. Anche il rifiuto a collaborare a un procedimento disciplinare in corso nella propria pubblica amministrazione o in un'altra comporta la sospensione fino a 15 giorni e la privazione della retribuzione.

Meritocrazia

La riforma Brunetta premierà i dirigenti che avranno conseguito determinati obiettivi di risultato e i dipendenti più efficienti. Non più quindi premi a pioggia. La forbice sarà tra il 7 e il 20% da aggiungere o sottrarre alla retribuzione totale. Le risorse per valorizzare il merito sono state reperite, i risparmi vengono dal taglio dei premi ai manager inefficienti. Tre saranno le fasce di merito in cui saranno divisi i dipendenti pubblici: meritevoli, cui andrà il 50% delle risorse destinate ai premi, poi quelli che non si sono distinti per particolari meriti e infine coloro che sono improduttivi che non vedranno nulla in più in busta paga. In prospettiva i premi potranno aumentare se passerà la proposta di destinare alla produttività il 30% dello stipendio annuale a partire dal 2012. Esulano invece da questo meccanismo i dipendenti delle autonomie locali, Regioni, e sanità che godranno di maggiore autonomia e potranno costruirsi le graduatorie come vogliono.

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[07 ottobre 2009]