Le zone franche urbane
Catania, Gela e Erice saranno tra i primi Comuni a beneficiare in Italia delle agevolazioni fiscali e contributive stanziate dal Governo Berlusconi per la creazione di piccole e micro imprese e, quindi, favorire l'occupazione. Il via libera alle Zone franche urbane è stato dato oggi dal ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, nel corso della cerimonia per la firma dei contratti con i sindaci di tutti i Comuni italiani interessati. Con l'autorizzazione della Commissione Europea, sono stati infatti sbloccati i fondi necessari. Così, dal prossimo gennaio, per 23 città saranno operative agevolazioni fiscali e contributive per la creazione di nuove micro e piccole imprese, grazie ad una dotazione finanziaria iniziale di 100 milioni di euro. In particolare, alla Zona franca urbana di Catania andranno oltre 7,3 milioni di euro, a quella di Gela oltre 5,7 milioni di euro mentre a Erice quasi 3,8 milioni di euro.
Nuove imprese
Per la prima volta in Italia prevediamo per i quartieri più piccoli e degradati d'Italia un sostanzioso pacchetto di agevolazioni per incentivare la nascita di nuove imprese fino a 50 addetti, per aumentare l'occupazione e rivitalizzare aree degradate. Già dalle prossime settimane una task force del Ministero metterà a disposizione degli imprenditori delle 22 zone interessate le istruzioni necessarie per beneficiare delle diverse agevolazioni. Il rigore e la trasparenza adottata per l'individuazione dei quartieri svantaggiati con la collaborazione delle Regioni ha già permesso di notificare e di ottenere, in tempi molto rapidi, l'autorizzazione della Commissione europea.
Le agevolazioni al momento riguardano 22 aree urbane, localizzate in 23 Comuni (la zona franca di Massa e Carrara è a cavallo tra i due Comuni). Inoltre, per sostenere la ripresa economica e occupazionale nelle aree colpite dal sisma, il decreto Abruzzo ha stanziato ad oggi 45 milioni di euro che andranno a finanziarie uno specifico progetto di Zona Franca Urbana per l'Abruzzo.
Piccole imprese
Nel dettaglio, le piccole imprese beneficeranno di esenzioni fiscali e contributive (Ires, Irap, Ici e previdenza) sino a 14 annualità. La Legge Sviluppo incrementa la dotazione annuale per il potenziamento delle Zone franche urbane di ulteriori 50 milioni di euro annui, anche per consentire l'individuazione di altre aree svantaggiate.
Le 22 zone franche
Le 22 Zone franche, selezionate tra 64 proposte sulla base di una serie di indicatori di disagio socio economico, sono: Catania, Gela ed Erice, in Sicilia; Crotone, Rossano e Lamezia Terme, in Calabria; Matera, in Basilicata; Taranto, Lecce, Andria, in Puglia; Napoli, Torre Annunziata e Mondragone, in Campania; Campobasso, in Molise; Cagliari, Iglesias e Quartu Sant'Elena, in Sardegna; Velletri e Sora, in Lazio; Pescara, in Abruzzo; Massa e Carrara, in Toscana; Ventimiglia, in Liguria. Questa la ripartizione delle risorse per ciascuna Zona Franca Urbana: Catania 7.349.992 euro; Napoli 6.463.854 euro; Taranto 6.197.044 euro; Gela 5.718.855 euro; Torre Annunziata 5.344.789 euro; Massa e Carrara 5.205.676 euro; Quartu Sant'Elena 5.081.610 euro; Andria 4.903.024 euro; Crotone 4.856.770 euro; Lamezia Terme 4.759.927 euro; Pescara 4.290.065 euro; Cagliari 4.288.153 euro; Mondragone 3.961.711 euro; Lecce 3.900.508 euro; Rossano 3.868.976 euro; Iglesias 3.827.886 euro; Velletri 3.827.471 euro; Erice 3.797.252 euro; Matera 3.660.334 euro; Campobasso 3.163.024 euro; Sora 2.900.268 euro; Ventimiglia 2.588.643 euro.
[29 ottobre 2009]