Finanziaria: aiuti ai pił bisognosi ed ai precari

foto: governoFinanziaria: aiuti ai più bisognosi ai precari e alle forze dell’ordine

La Finanziaria raddoppia, passa da 4 ad 8 miliardi di euro, inizia a disboscare i costi della politica tagliando le poltrone di consigli e giunte comunali, provinciali, comunità montane, circoscrizioni, nonché istituzioni nate con le migliori intenzioni ma che hanno finito per fare le belle statuine, come i difensori civici. I proventi risparmiati, e quelli derivanti dal rientro dei capitali all’estero, li ridistribuisce fin da subito alle forze dell’ordine ed ai vigili del fuoco, ai precari che perdono il lavoro, all’Ambiente, alla Giustizia, per i buoni libro sui quali viene mantenuto l’impegno a darli gratis, alle infrastrutture e al ponte sullo Stretto, alla ricerca, all’Abruzzo e all’Agricoltura.

Si tratta di emendamenti governativi: mentre l’opposizione protesta contro la legge “blindata”, governo e maggioranza la ampliano e la migliorano nei limiti della situazione di crisi. È la dimostrazione che non servono “contro Finanziarie”, serve invece mettere assieme rigore nel bilancio pubblico, guerra vera agli sprechi ed equità.

Vediamo i punti principali.

  1. L’entità complessiva della manovra passa dai 4 miliardi iniziali a 7,6, che potrebbero diventare 8 con nuovi stanziamenti.
  2. La cifra più consistente viene dallo scudo fiscale: già provvisoriamente impiegato per coprire la riduzione del 20% dell’acconto Ire di novembre , poiché a giugno 2010 si dovrà comunque versare il conguaglio, ecco che quei proventi si renderanno nuovamente disponibili.
  3. Si cancellerà il 27% delle poltrone dei 160 mila amministratori locali, e precisamente:

Inoltre saranno soppresse le circoscrizioni dovute al solo sdoppiamento di uffici; le regioni potranno ridimensionare le comunità montane, “isolane e di arcipelago”, e dal 2010 lo Stato non provvederà più al rifinanziamento di questi organismi, dei quali rimarranno operativi solo quelli realmente utili (e soprattutto realmente montani).

foto: tremonti e berlusconiNuovo patto di stabilità con i comuni. Il fondo ordinario degli enti locali è ridotto di 85 milioni nel 2010; di 190 nel 2011; di 240 a partire dal 2012. Ma le amministrazioni che sforano i limiti di spesa potranno recuperare l’anno successivo, mentre quelle virtuose potranno spendere l’avanzo. Rigore, dunque, ed elasticità.

A Roma andrà un finanziamento di 600 milioni per le sue funzioni di Capitale. Le risorse non verranno però dal fisco ma dalla dismissione di caserme e immobili in disuso della difesa.

Il governo lavora e mantiene gli impegni

[01 dicembre 2009]