Finanziaria 2010 tutto aggiunge e nulla toglie

foto: calcolatriceLa Finanziaria 2010 del Governo Berlusconi si caratterizza così:

Questi gli elementi economici di fondo. A livello politico appare inconsistente, o frutto di una dialettica eccessiva (ed ora ci auguriamo superata), l'accusa di non avere discusso la Finanziaria in Parlamento, ponendovi alla Camera il voto di fiducia (accusa tanto più strumentale se si ricorda che al Senato il testo definitivo è passato senza porre la fiducia).

Ricordiamo infatti che la prima stesura della manovra prevedeva interventi per 4 miliardi, poi più che raddoppiati ad 8,9 ed infine usciti dalla Commissione Bilancio di Montecitorio con una consistenza di 9,2, interamente coperti da maggiori entrate.

Dove andranno le principali risorse della finanziaria

Abbiamo detto dei contenuti. Vediamo ora dove vanno le principali risorse della Finanziaria.

L'attenzione, come si vede, è interamente rivolta su tre fronti: sociale, sicurezza e ricerca.

Altri provvedimenti economici

foto: esercitoFin qui la Finanziaria vera e propria. Essa è accompagnata da altri provvedimenti economici.

  1. Con il decreto di novembre il governo ha ridotto del 20 per cento, rinviandolo a giugno 2010 il saldo Ire (ex Irpef) di fine anno. Soldi rimasti nelle tasche dei cittadini e dei consumatori, e che in base alle prime stime hanno contribuito alla ripresa degli acquisti del periodo di Natale.
  2. Alle infrastrutture andranno 15,8 miliardi, dopo i 16,8 del 2009. Tra le risorse, 470 milioni serviranno per l'avvio definitivo dei lavori del Ponte sullo Stretto di Messina, un contributo che va ad aggiungersi agli 1,3 miliardi del decreto anticrisi di luglio scorso. Roma ottiene 100 milioni aggiuntivi, oltre ai 500 correnti, come riconoscimento al ruolo di capitale inserito nel federalismo fiscale. Il piano carceri è finanziato con 500 milioni. Molto importante l'accelerazione della messa in sicurezza degli edifici scolastici in tutta Italia, finanziata con 300 milioni.

Decreto milleproroghe

Il decreto mille proroghe esaminato il 17 dicembre dal Consiglio dei Ministri e approvato "salvo intese" (su alcuni punti la stesura del testo è stata demandata agli uffici giuridici dei ministeri, ma questo non richiederà una nuova approvazione del Consiglio dei ministri) contiene altre importanti misure. Tra queste:

  1.   La proroga degli incentivi per auto non inquinanti, per elettrodomestici a risparmio energetico, per pc, mobili e tv ad alta definizione.
  2. Sgravi fiscali per le banche che aderiscono alla moratoria sui crediti alle piccole e medie imprese.
  3. Probabili incentivi per lo sviluppo della banda larga.

Accanto a questo pacchetto di misure, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha annunciato due piani organici di sostegno all'economia e di riforma del fisco che partiranno nel 2010.

  1. Intervento di 27 miliardi della Cassa Depositi e Prestiti a sostegno continuativo delle piccole e medie imprese.
  2. Riordino del sistema fiscale basato su bonus e malus. Bonus per famiglie, lavoro, ricerca e tutela dell'ambiente. Malus per speculazione finanziaria e sprechi ambientali. Inoltre, progressivo spostamento della pressione fiscale dalle persone alle cose, cioè dalle imposte dirette alle indirette.

Il finanziamento di questo complesso di operazioni viene dato in prima battuta dai conti mantenuti in ordine nonostante l'anno di crisi. A conferma, il rating internazionale del debito italiano, in questo momento tra i più solidi (cioè senza alcuna previsione negativa) in mezzo a tanti declassamenti che riguardano una serie di paesi – Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna – e previsioni pessimistiche anche per la Gran Bretagna.

Scudo fiscale e lotta all'evasione

L'altra fonte di copertura è lo scudo fiscale. La prima fase si è chiusa il 15 dicembre, facendo rientrare oltre 90 miliardi di euro, per un gettito immediato di 4,5 miliardi di euro.La seconda fase si chiuderà ad aprile, con aliquote che saliranno al 6% fino a febbraio, ed al 7 fino ad aprile. Lo scudo è stato un successo, e non un premio agli evasori. Alla fine, oltre 100 miliardi di euro rientreranno in Italia aggiungendosi a tutti gli effetti al Pil nazionale, del quale costituiscono circa il 7%. "la più grande manovra di irrobustimento dell'economia mai realizzata" la definisce Tremonti. Nel confronto con gli scudi messi in campo in molti altri paesi, dagli Stati Uniti alla Francia alla Gran Bretagna, quello dell'Italia è stato quello che ha dato i risultati migliori, con distacchi abissali sull'importo delle somme rientrate. A fronte dei 100 miliardi di euro recuperati dall'Italia, la Francia si è fermata a 3 miliardi, gli Stati Uniti a pochi milioni di dollari, l'Olanda a 1,5 miliardi di euro e la Gran Bretagna prevede di non andare oltre 2,5 miliardi di sterline. A tutto ciò si aggiunge la lotta all'evasione, che nei primi dieci mesi ha già superato i 7,2 miliardi di obiettivo fissati per l'intero 2009, e a fine anno farà rientrare almeno 8 miliardi di imposte nelle casse dello Stato. Si tratta di un altro punto abbondante di Pil.Tutti i dati confermano che il governo Berlusconi ha messo in campo una politica economica saggia, previdente e di grande efficacia, senza mettere le mani nelle tasche degli italiani.

06 gennaio 2009