Un Vertice tutto nel segno del servizio ai cittadini e della concretezza. Il Presidente Berlusconi è volato a Parigi per incontrare Nicolas Sarkozy. Con lui otto ministri (sette da parte francese). Ma non si è trattato di una passerella, come spesso succedeva in passato con governi che non avevano la stessa sensibilità del Governo Berlusconi per i risultati concreti e i reali risultati economici dell’attività diplomatica.
Si è trattato, invece, di un Vertice ricco di accordi, addirittura venti, che spaziano in tutti i settori della collaborazione tra i due Paesi. Una collaborazione che è testimoniata dal dato di 56 miliardi di Euro come interscambio commerciale nel 2009. L’Italia è il terzo Paese fornitore e il secondo cliente della Francia.
Il nucleare
Tra i settori principali, il nucleare. Berlusconi e Sarkozy hanno mantenuto gli impegni assunti il 24 febbraio dello scorso anno al Vertice di Roma. Gli accordi firmati dal ministro Scajola e dal suo omologo Borloo, più gli altri sette (in tutto nove, quasi la metà del “pacchetto”) tra le aziende ma alla presenza dei ministri, sono la prova che quella promessa di rilancio franco-italiano del nucleare civile è stata mantenuta e si è passati ormai alla fase operativa. Oltre allo scambio di informazioni e tecnologie, e alla cooperazione universitaria, una parte importante degli accordi è stata riservata alla sicurezza nucleare. Le intese tra aziende riguardano la costruzione di reattori, con la partecipazione di oltre 35 imprese italiane, e la collaborazione con Ansaldo e Techint sulla ingegneria dei progetti e la fornitura di componenti e sistemi di radio-protezione.
Altri accordi
Altro tema, la sicurezza e la difesa. Nasce la Brigata alpina italo-francese, in grado di pianificare e condurre operazioni congiunte. Si registrano i progressi nella cooperazione in materia di armamenti (settore nel quale l’Italia è il primo partner della Francia).
Anche nel settore ferroviario il Vertice segna il rilancio della cooperazione tra i due Paesi, che aveva fatto registrato incomprensioni e screzi reciproci relativamente all’apertura dei mercati.
In campo culturale, sempre intensi sono stati gli scambi tra Italia e Francia. Anche in questo caso, c’è un risultato concreto: un accordo con il quale la Francia si impegna a contribuire per oltre 3 milioni di euro al restauro e alla ricostruzione della Chiesa di Santa Maria del Suffragio all’Aquila. Una delle positive conseguenze della scelta di spostare il G8 dalla Maddalena all’Aquila, mettendo così il capoluogo abruzzese e la tragedia del terremoto sotto i riflettori del mondo.
Infine (ma si tratta di un tema fondamentale nella politica europea condotta da Berlusconi e Sarkozy insieme negli ultimi anni) è stata firmata una dichiarazione congiunta sull’immigrazione per il contrasto ai flussi illegali e al tempo stesso un’azione più efficace per meglio integrare gli immigrati legali. Altri accordi minori, ma significativi riguardano per esempio la possibile creazione del parco marino italo-francese delle Bocche di Bonifacio.
Tutto questo per dire che al di là dell’intesa, della sintonia tra i leader sulla visione di un’Europa che protegga i cittadini e che sappia quindi garantire la sicurezza su tutti i fronti della vita sociale (economia, criminalità, difesa etc.), il Vertice di Parigi consacra l’iniziativa di politica estera del Presidente Berlusconi all’insegna della concretezza e dell’autorevolezza.
Fra l’altro, è stata l’occasione da parte francese di registrare l’amplissimo consenso confermato a Berlusconi come leader anche nelle ultime elezioni regionali, a differenza per la verità di quanto avvenuto con Sarkozy e di quanto emerge dai sondaggi sugli altri leader europei.
Ecco il dettaglio degli accordi Italia-Francia
[09 aprile 2010]