"Nostro scopo è garantire ai cittadini italiani il servizio più affidabile, il migliore possibile, garantendo allo stesso tempo la dignità e il prestigio dei professionisti italiani".
Così il ministro della Giustizia Angelino Alfano parlando nei giorni scorsi dell'iter che porterà il Governo a siglare, entro la fine della legislatura, la riforma delle professioni.
Primo passo è la costituzione in via Arenula di un gruppo di lavoro per la formulazione di uno Statuto delle libere professioni: obiettivo principale è lo snellimento degli ordinamenti per un’impostazione più rispondente alle moderne esigenze di ambiti professionali proiettati ormai in uno scenario internazionale.
Per questo il guardasigilli ha convocato i presidenti dei Consigli degli ordini professionali, con il preciso intento di procedere, in tempi brevissimi, all’individuazione del gruppo e ad avviare i suoi lavori. Con la costituzione del gruppo di lavoro sarà possibile eliminare eventuali sovrapposizioni normative, nonchè quelle norme che, introdotte nella precedente legislatura, non hanno prodotto benefici per i cittadini e hanno punito i professionisti.
Lo Statuto delle professioni
Procedere ad una riforma all'interno di un quadro che avrà le sue direttrici fondamentali nella tutela del consumatore, nella salvaguardia della dignità dei professionisti, nella previsione di agevolazioni per i più giovani e nel rispetto della normativa europea.
I passi fondamentali di tale riforma, spiega una nota di via Arenula, saranno l'approvazione di uno statuto delle professioni, "contenente principi generali validi per tutti gli ordini e interventi di adeguamento delle regole delle singole professioni".
La riforma, si legge nella nota, "mira a contemperare la tutela dei consumatori con quella dei professionisti in un modo più efficace e profondo rispetto a quanto fatto nel recente passato, coniugando la garanzia della qualità della prestazione professionale con la equa commisurazione del compenso".
Le questioni poste sul tavolo saranno la modifica della disciplina del tirocinio e dell'accesso agli albi, l'introduzione dell'aggiornamento professionale obbligatorio, maggiori garanzie di trasparenza ed efficienza della giustizia disciplinare, la disciplina della responsabilità dei professionisti, della pubblicità e del diritto all'informazione dei clienti, la semplificazione delle tariffe professionali e l'esercizio in forma associata delle professioni.
Tutti i rappresentanti degli ordini intervenuti, conclude il ministero della Giustizia, "hanno manifestato la loro adesione all'intenzione riformatrice, evidenziando la necessità che gli ordini siano garanti della qualità del prodotto professionale divengano i primi tutori degli interessi dei consumatori".
Approfondimento dal sito del Ministero Giustizia
[19 aprile 2010]