Il Piano per l’integrazione nella sicurezza “Identità e incontro” riassume la strategia del Governo, adottata alla luce Libro Bianco sul futuro del modello sociale, per percorsi di integrazione rivolti a immigrati in stretta coesione con l’Accordo di integrazione, strumento operativo identificato nel “Pacchetto sicurezza".
La presenza straniera in Italia: il quadro di riferimento
Nell’età contemporanea si registrano pressioni e flussi migratori sempre più robusti e difficilmente comprimibili. L’Italia ha sperimentato uno dei tassi maggiori di incremento della popolazione straniera, che ha raggiunto 5 milioni di presenze, pari all’8% della popolazione.
Gli stranieri sono impiegati prevalentemente nel Nord e nel Centro Italia, in settori a bassa qualificazione. Evidente è la forte interdipendenza con le comunità di origine, quantificata da Banca d’Italia in 6 miliardi di rimesse. La presenza sempre più consistente di minori pone inoltre il problema delle “seconde generazioni”. La sfida è dunque costruire un sistema di inclusione, ma anche di supporto al rientro in patria, composto di aiuti diretti allo sviluppo dei Paesi di origine, di regolamentazione della politiche di ingresso e di integrazione sul territorio.
Il modello italiano: identità e incontro.
Identità, incontro ed educazione le parole chiave del modello Italiano basato sulla responsabilità di ciascuno dell’essere protagonista nell’incontro con l’altro. Consapevoli che il presupposto di ogni interazione è la capacità di comunicare se stessi, è necessario riscoprire che la nostra identità è stata plasmata dalle tradizioni greco-romane e giudaico cristiane, basandosi sul rispetto della vita, sulla centralità della persona, sulla capacità di dono e sul valore della famiglia, del lavoro e della comunità. Pilastri questi che sono cardine della nostra visione che definiamo dell’identità aperta, visione idonea ad abbattere gli steccati dell’ideologia.
In considerazione delle diverse fattispecie di immigrazione, è indispensabile combattere la clandestinità e passare da una immigrazione subita ad una programmata, ponendo le basi per un autentico incontro fondato sul rispetto e sulla conoscenza di ciò che siamo, al di sopra delle determinazioni culturali particolari.
I cinque assi dell’integrazione
Gli strumenti dell’integrazione
Il Piano nazionale per l’integrazione deve partire dai risultati conseguiti nelle esperienze di successo finora maturate a livello territoriale, per replicarle a livello nazionale, monitorandole costantemente e ottimizzando le risorse nazionali e comunitarie disponibili.
Di grande importanza è la costituzione di banche dati in grado di fornire un quadro particolare del fenomeno al fine di predisporre politiche coerenti.
L’utilizzo continuo del’informatica darà inoltre un decisivo contributo all’integrazione. Attraverso il Portale dell’integrazione, verrà facilitato l’accesso alle informazioni istituzionali per tutti gli attori che si occupano di politiche di integrazione, Ministeri, Regioni, Enti Locali, ma soprattutto i veri destinatari, gli immigrati.
Indispensabile per questo sono un fattivo coinvolgimento e raccordo tra le amministrazioni pubbliche e gli operatori del privato sociale, mettendo così in comunicazione le reti già esistenti e definendo così percorsi normativi ed istituzionali di grande coerenza ed efficacia.
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[11 giugno 2010]