È un’immagine di moderazione e stabilità in politica estera quella che emerge dall’intervista di oggi del Presidente Berlusconi con la Frankfurter Allgemeine Zeitung, il quotidiano tedesco più diffuso al mondo. Un’intervista a tutto campo, che tocca tutte le questioni più rilevanti sulla scena internazionale: dalla riforma del Patto di stabilità e crescita al funzionamento delle nuove istituzioni UE, dalle politiche dell’immigrazione al prossimo G20, dall’Iran ai rapporti con la Russia, e naturalmente alle relazioni tra Italia e Germania, che sono “eccellenti” per via della “complementarietà dei sistemi economici” e degli ottimi rapporti politici. In sintesi:
Patto di Stabilità. L’Italia è soddisfatta del compromesso sulla riforma. Il Presidente Berlusconi è riuscito negli ultimi Consigli europei a ottenere che nel valutare lo stato di salute dei singoli Paesi si tenesse conto non soltanto del debito pubblico (altissimo, da noi, quello ereditato dai precedenti governi), ma anche di altri indicatori a noi più favorevoli come il debito privato, la solidità del sistema bancario, la bilancia dei pagamenti e il risparmio dei cittadini. Il messaggio complessivo dato alla FAZ è quello di una sostanziale robustezza del nostro sistema Paese, anche in termini di guida politica solida e stabile, forte del consenso dei cittadini.
Le nuove istituzioni europee. Ci vuole tempo per valutare se le nuove istituzioni introdotte dal Trattato di Lisbona siano efficaci. Ma con sincerità Berlusconi ammette che c’è confusione di ruoli, a volte, tra il Presidente del Consiglio dell’UE e il Presidente della Commissione. L’Unione, comunque, dovrebbe avvicinarsi di più ai cittadini, dare di sé un’immagine più “attraente”, e soprattutto evitare quel difetto di comunicazione tra la Commissione e singoli Paesi che porta i commissari e i loro portavoce a dichiarare subito e sempre, con l’inevitabile conseguenza di inutili frizioni.
Immigrazione. Berlusconi ripropone la linea vincente del governo italiano: rigoroso contrasto all’immigrazione clandestina, spinta all’integrazione per i “regolari”. E una rete di accordi con i Paesi mediterranei in funzione deterrente verso la tratta di esseri umani. In ogni caso, il tema è europeo e come tale deve essere affrontato: da tutta la UE, sulla base di criteri condivisi.
UE-Russia. Per la sicurezza e il benessere dell’Europa non si può prescindere da un rapporto sempre più stretto con la Russia, nel solco di quello “spirito di Pratica di Mare” che nel 2002 portò alla storica associazione di Mosca alla NATO che mise fine alla guerra fredda. I vertici russi (Putin e Medvedev) sono affidabili, anche se il percorso del regime verso la democrazia è inevitabilmente lungo e faticoso.
Iran. Tema controverso, quello della questione nucleare e degli approcci migliori verso l’Iran. Berlusconi dice una cosa semplice: l’efficacia delle sanzioni, cui l’Italia comunque partecipa in pieno, ha un limite. Sarebbe miope non riconoscerlo. Spesso, infatti, le sanzioni vengono addirittura usate dai regimi per apparire come martiri all’esterno e all’interno, mentre gli effetti si scaricano di fatto sulla popolazione civile. Verso l’Iran, dunque, è necessario un atteggiamento responsabile, “avvolgente”, che non chiude mai del tutto la porta al recupero del dialogo.
G20 e guerre valutarie. Altro messaggio rassicurante, qui, ma con la consapevolezza dei problemi. Non c’è il rischio di una vera guerra valutaria globale per la sottovalutazione dello Yuan, ma è bene che la Cina continui a dare segnali positivi sulla propria valuta, con aggiustamenti adeguati a tutela dei mercati.
[25 ottobre 2010]