I fatti: continuano i successi contro la mafia

foto: poliziaSi allunga ogni giorno la striscia dei successi del governo Berlusconi contro la criminalità organizzata. Venerdì scorso, è stato inferto un duro colpo ai trafficanti internazionali di droga e alla ‘Ndrangheta con il sequestro di dieci quintali di cocaina stipati in un container nel porto di Gioia Tauro, a nord di Reggio Calabria, finito più volte in inchieste antimafia. Si tratta di un tesoro illegale che immesso sul mercato e tagliato con altre sostanze sarebbe quadruplicato, fruttando sui 250 milioni di euro. La droga era stata sbarcata da un cargo mercantile salpato dal porto brasiliano di Santos e diretto a quello calabrese. Secondo gli inquirenti, infatti, i boss della ‘Ndrangheta sono ormai capaci di interloquire con i “narcos” colombiani. L’operazione fa parte delle azioni dello Stato nella lotta alla mafia. E’ notizia delle ultime ore, ad esempio, che tre affiliati del clan Cordì-Cataldo, interessati soprattutto al traffico di armi e di droga, sono stati arrestati a Locri.

Elenchiamo di seguito i risultati che il governo Berlusconi ha riportato contro la criminalità organizzata. Premettendo che, l’Italia sta vivendo oggi la stagione più gloriosa da quando è iniziata la sfida aperta dello stato alle mafie. Leggi più severe, nuove norme per aggredire i patrimoni di mafiosi e i loro prestanome, maggior coordinamento tra le forze di polizia hanno prodotto in soli due anni l’arresto di 24 dei primi 30 ricercati, un totale di 5.501 mafiosi arrestati (in media otto al giorno), 23.534 beni sequestrati e confiscati, per un valore di undici miliardi e 323 mila euro.

Quali sono le misure contro la criminalità organizzata?


Colpire i patrimoni della mafia

Le nuove norme che aggrediscono i beni dei mafiosi si sono rivelate particolarmente efficaci, facilitando la confisca di beni e patrimoni intestati a prestanome, indipendentemente dalla pericolosità del soggetto e dalla sua età. I soldi e i beni tolti alla mafia sono messi a disposizione dei cittadini, delle comunità e delle forze dell’ordine. Le somme sequestrate alla mafia e i proventi derivanti dai beni confiscati confluiscono nel Fondo Unico per la Giustizia, dotato all’inizio di risorse pari a due miliardi di euro. Dall’aprile di quest’anno è operativa l’Agenzia per i beni sequestrati alla mafia. Nel primo mese di attività sono stati 77 i beni sottratti alla criminalità organizzata e destinati agli enti locali per scopi sociali e di edilizia pubblica, alle Forze dell’ordine, ad associazioni del terzo settore, a cooperative agricole per la valorizzazione delle produzioni locali. Da luglio, è attiva anche la sede di Roma.

Il modello Caserta per sconfiggere la camorra

Dal 2 ottobre 2008 quattrocento militari e 350 poliziotti hanno affiancato le forze dell’ordine nella provincia di Caserta. Il coordinamento tra polizia, militari e magistratura, ha funzionato bene. Il “modello Caserta” nasce dalla volontà di smantellare il clan dei Casalesi ed è un esempio che il governo intende sostenere ed estendere.

Il Piano Nazionale Antimafia

Approvato dall’esecutivo, prevede:

  1. Agenzia per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità;
  2. Codice delle leggi antimafia;
  3. Nuovi strumenti di aggressione ai patrimoni mafiosi;
  4. Nuove misure di contrasto all’ecomafia;
  5. Nuove misure a sostegno delle vittime del racket e dell’usura;
  6. Mappa informatica delle organizzazioni criminali;
  7. Potenziamento dell’azione antimafia nel settore degli appalti;
  8. Nuove iniziative sul piano internazionale per contrastare la criminalità transnazionale.
     

Altre notizie sul sito del Ministero dell'Interno

[19 novembre 2010]