Le misure per il sostegno alla crescita nel 2011
Abbiamo tenuto in ordine i conti pubblici e non abbiamo fatto la fine di Grecia, Irlanda e Portogallo; non siamo stati costretti a una manovra-monstre né a stangate fiscali come in Gran Bretagna; abbiamo controllato la disoccupazione, sotto la media europea; il fabbisogno dello Stato è calato e il rapporto deficit/pil marcia secondo programma, mentre Zapatero brinda per un lieve miglioramento rispetto al considerevole 9,3% previsto; le aste dei nostri titoli di stato fanno il pieno senza fatica, con una forbice rispetto ai bund tedeschi che resta a livelli accettabili.
Ora il governo italiano si affaccia al nuovo anno accompagnando aziende e cittadini con provvedimenti di sostegno alla ripresa che poggiano su due pilastri: da una parte le norme per il rilancio dell’occupazione e della produttività, dall’altra una serie di interventi anti-crisi.
Per le imprese
- Incentivi per l’assunzione di quanti sono senza lavoro o in cassa integrazione, con riduzioni dal 50% al 75% dei contributi assistenziali e previdenziali; contratti di reinserimento; agevolazioni per contratti con beneficiari di ammortizzatori in deroga.
- Confermato per il 2011 lo sgravio contributivo previsto a favore delle imprese sui contratti incentivanti e di produttività.
- Accesso alla cassa integrazione in deroga per le aziende che hanno esaurito l’utilizzo degli ammortizzatori ordinari e per le imprese non “cassintegrabili”.
- Agevolazioni contributive per progetti di formazione o riqualificazione.
Per i lavoratori
- Confermata per tutto il 2011 la mobilità in deroga, con indennità economica pari a quella di mobilità ordinaria (integrazione pari all’80% della retribuzione, che viene abbassata di proroga in proroga)
- Per i percettori di trattamenti di sostegno al reddito con 35 anni di contributi, accettazione di offerte di lavoro con inquadramento a livello inferiore a quello di provenienza.
- Incentivi all’avvio di attività imprenditoriali.
- Per i lavoratori coinvolti in riduzioni o sospensione dell’attività lavorativa, la partecipazione a programmi di formazione consentirà di percepire, oltre al sussidio, il differenziale di retribuzione rispetto allo stipendio.
- Il salario percepito per incremento di produttività sarà assoggettato a un’imposta del 10% per le somme nei limiti di seimila euro lordi, se il reddito dell’anno 2010 non risulta superiore ai 40mila euro.
[06 gennaio 2011]