Un miliardo per l'occupazione giovanile

foto:sacconiUn miliardo di euro di investimenti, con una serie di provvedimenti che sono già in corso d’opera, mentre altri stanno per essere messi in campo. È questo il dato principale di quanto illustrato a Palazzo Chigi dai ministri Sacconi, Gelmini e Meloni, su quanto finora realizzato nel contesto del “Piano di azione per l’occupabilità dei Giovani”, elaborato dal governo nei mesi scorsi.

L’importo preciso dello stanziamento, infatti, è di un miliardo e 82 milioni di euro, ripartiti quasi equamente tra il ministero del Lavoro e dell’Istruzione (rispettivamente 486 e 492,5 milioni di euro) ai quali vanno aggiunti i 103 milioni stanziati dal ministero della Gioventù.

Le direttrici principali del Piano riguardano la verifica delle competenze e delle conoscenze professionali richieste dal mercato del lavoro, l’adeguamento ad esse dell’offerta lavorativa, l’orientamento scolastico, l’accompagnamento al lavoro e l’integrazione tra le scuole superiori, le università e il mondo del lavoro, sulla falsariga di quanto previsto dalla recente riforma dell’Università.

“C’è una generazione - ha osservato Meloni - che rischia di pagare il peso più importante della crisi economica, e siamo qui per dire che il governo Berlusconi riserva un’attenzione particolare a questa generazione. Sappiamo bene - ha proseguito - che non è questione che si risolve con la bacchetta magica. Bisogna fare una rivoluzione culturale che ci porti fuori dal ‘68, abbattere le rendite di posizione, adeguare la società a un mercato del lavoro che cambia, ed evitare che ci sia una generazione che viene schiacciata”.

Per Sacconi “c’è anzitutto un problema di ordine strutturale, ed è la mancanza di competenze. Vi è un disallineamento tra le competenze di molti giovani e quelle chieste oggi e domani dal mercato del lavoro. Occorre mettere in campo azioni di carattere sistemico, in parte già attuate, in parte in corso e altre da attuare. Poi ci sono i servizi di accompagnamento al lavoro. Noi abbiamo un ‘mercato’ opaco, anche se meno di prima grazie alla legge Biagi. Il motore di ricerca istituzionale ‘Click lavoro’ è partito in sordina ma sta funzionando. A fianco di questo troverete dei servizi, come quello della banca dati dei curriculum dei neolaureati, che potranno essere letti sul motore, oltre che online sui siti delle Università”.

“Il tema della questione giovanile - ha affermato il ministro Gelmini - il governo non lo scopre oggi, ma è un tema al quale stiamo lavorando da quando ci siamo insediati. Due milioni di ragazzi - ha proseguito - non sono dentro né a un percorso lavorativo né educativo. Abbiamo quindi lavorato, alla luce di un dato che sembra strano: ci sono 150mila posti di lavoro non coperti. Esiste quindi un forte disallineamento tra domanda e offerta”.

Per invertire la tendenza, è necessario “superare le rivendicazioni ideologiche e andare sulle rivendicazioni pragmatiche. Non è con le rendite di posizione o con la paura strumentalizzata dei giovani, col no alle riforme che si risolvono i problemi. La sinistra pensa che i problemi si risolvano con l’aumento della spesa pubblica. Noi pensiamo a riforme indispensabili per recuperare un patto tra generazioni. Chi difende lo status quo ha in testa il proprio interesse. La riforma universitaria è stata fatta per aiutare i giovani. Dopo una difficoltà iniziale, sto riscontrando una collaborazione delle Università”.

“Stiamo conducendo una battaglia - ha proseguito - per sconfiggere un sistema autoreferenziale della formazione, con una sinergia tra formazione e lavoro, e non con la privatizzazione, come stupidamente afferma la sinistra.. Il lavoro non finisce qui. Fino a fine legislatura monitoreremo l’implementazione delle riforme che abbiamo messo a punto”.

Approfondimento

Relazione monitoraggio Piano investimenti

[26 gennaio 2011]