Una storia di successo per l’INPS, 180.000 medici, 17 milioni di lavoratori dipendenti e 4,4 milioni di imprese: così ha presentato quest'innovazione il ministro Brunetta, in conferenza insieme al ministro Sacconi, ad Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, ad Antonio Mastropasqua, presidente dell’INPS, a Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio in rappresentanza di R.ET.E. Imprese Italia.
Il dato che emerge dai primi mesi di piena operatività, cioè dal 1° febbraio 2011, ha continuato Brunetta, è questo: i certificati on line sono circa il doppio rispetto a quelli che venivano inviati in forma cartacea. Ed è una novità che mette insieme lavoro pubblico e lavoro privato rispetto a un punto molto delicato, cioè la certificazione in caso di assenze per malattia e le misure di welfare previste per essa.
E’ una piccola rivoluzione già realizzata al 95%. Nel precedente sistema cartaceo c’erano più costi e meno chiarezza: per i lavoratori era un costo inviare due raccomandate, per le imprese c’era un costo in termini di opacità, per l’Inps era un costo pagare senza poter controllare. Oggi tutti questi soggetti hanno un risparmio.
Il ministro Sacconi ha evidenziato il duplice effetto positivo che emerge dalla certificazione telematica: da una parte rende possibile una migliore conoscenza del quadro epidemiologico e della domanda di salute dei lavoratori, nei diversi territori; in secondo luogo si verifica un’inibizione rispetto alle assenze non giustificate, che possono essere più agevolmente individuate.
[25 marzo 2011]