La soluzione Bersani
Bersani aveva affrontato l'emergenza caro-mutui con il decreto centrato su rinegoziazione, surroga e trasferimento, con abolizione della clausola della penale. Una via d'uscita come un'altra, che riguarda e tocca soprattutto quelle famiglie la cui rata, pur salita, risulta ancora sopportabile. I vantaggi spesso minimi e il percorso a ostacoli che il cliente deve intraprendere per farsi riconoscere dalle banche un diritto non hanno mai spinto l'opposizione, oggi maggioranza, ad usare toni sprezzanti verso quel provvedimento di legge.
Opposizione preconcetta
Ben altro trattamento riserva invece il centrosinistra all'intervento di Tremonti, che si è concretizzato tre giorni fa nella firma di una convenzione tra Abi e ministero dell'Economia. Se va bene parlano di accordo "inutile o di "bluff", ma la dizione preferita è "provvedimento-truffa". Giudizi che non hanno fondamento se non nella volontà di fare un'opposizione preconcetta a qualsivoglia atto del governo.
Incontro alle famiglie in difficoltà
Con questo accordo, che consente una rinegoziazione dei mutui a tasso variabile e di riportare la rata ai livelli di due anni fa, Tremonti è andato incontro alle esigenze delle famiglie più in difficoltà, quelle i cui bilanci familiari non reggono più un esborso mensile, che non arrivano a fine mese, che sono costrette a tagliare perfino le spese alimentari e di prima necessità.
Pensando a chi sta peggio
Il decreto Bersani era ed è rivolto a quanti hanno conservato qualche margine di bilancio nonostante il caro-rata; l'accordo voluto da Tremonti riguarda chi sta peggio, offrendo una via d'uscita anche alle famiglie con l'acqua alla gola e, se per la sinistra significa ancora qualcosa, meno abbienti.
Una boccata di ossigeno
Certamente non è la bacchetta magica, certamente la rinegoziazione significa un allungamento temporale del mutuo, ma non c'è dubbio che costituisce una boccata di ossigeno salutare per quanti, e sono tanti, si trovano ai limiti della disperazione. Che alla sinistra questo non vada bene, fa soltanto male alla sinistra. Gli italiani sanno giudicare.
[27 giugno 2008]