Stato della pubblica amministrazione

foto: linea amica

La Relazione sullo stato della pubblica amministrazione, presentata al Parlamento il 14 ottobre 2011, delinea un quadro esaustivo dell’universo pubblico, sia descrivendo la situazione attuale sia fornendo indicazioni sui futuri scenari possibili e dando conto delle attività e dei risultati del Governo e del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione nei settori della funzione pubblica e dell’innovazione tecnologica.

La Relazione, curata dal Dipartimento della funzione pubblica, ha come ambito di riferimento sia il 2010, sia anche buona parte del 2011. 

Nel dare conto puntualmente degli interventi normativi del 2010 e del 2011 e del loro contenuto, la Relazione sconta la notevole complessità della situazione in cui si è venuta a trovare la Pubblica Amministrazione nello stesso periodo. Da un lato, infatti, è proseguita con slancio l’azione riformatrice avviata nel biennio precedente; dall’altro, nel quadro delle azioni intraprese dal Governo per fare fronte agli impegni di bilancio assunti a livello comunitario, si è assistito al succedersi di più interventi normativi volti alla riduzione della spesa pubblica.

Sul primo versante, va certamente richiamato il decreto legislativo 30 dicembre 2010, n. 235 (Codice dell’amministrazione digitale), il secondo pilastro su cui si basa il processo di rinnovamento della pubblica amministrazione, insieme al d.lgs. 150/2009. Il Codice nasce dalla convinzione che la digitalizzazione dell’azione amministrativa sia una vera e propria funzione di governo e che l’utilizzo delle nuove tecnologie debba avvenire nel contesto di una riorganizzazione dei processi e delle strutture in modo da sfruttare al meglio le potenzialità dei nuovi strumenti.

Il nuovo Codice introduce un insieme di innovazioni normative che vanno a incidere concretamente sui comportamenti e sulle prassi delle amministrazioni e sulla qualità dei servizi resi e rende così effettivi i diritti per cittadini e imprese, cogenti gli obblighi per la pubblica amministrazione e dà sicurezza agli operatori circa la validità, anche giuridica, dell'amministrazione digitale.

Di pari importanza, sempre con riferimento al 2010, il decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione 12 gennaio 2010, che ha consentito l’attuazione dell’art. 7, comma 1, della legge 18 giugno 2009, n. 69, concernente la riduzione a trenta giorni dei termini dei procedimenti amministrativi di competenza delle amministrazioni statali e degli enti pubblici nazionali.

In materia di dirigenza, vanno poi segnalati i provvedimenti attuativi del nuovo art. 28- bis del decreto legislativo 31 marzo 2001, n. 165, che ha introdotto il concorso pubblico quale modalità (non esclusiva) di acceso alla dirigenza di prima fascia nelle amministrazioni pubbliche statali, anche a ordinamento autonomo, e negli enti pubblici non economici.

Sempre in materia di lavoro pubblico, infine, viene descritto il decreto legislativo 18 luglio 2011, n. 119, che attua la delega contenuta nell’articolo 23 della legge 4 novembre 2010, n. 183, in tema di riordino della normativa in materia di congedi, aspettative e permessi.

Nell’ottica dell’attuazione del principio della trasparenza è intervenuta anche la legge 183/2010, che ha ulteriormente ampliato gli adempimenti a carico delle pubbliche amministrazioni in tema di trasparenza, introducendo l’obbligo della comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica dei dati relativi ai permessi fruiti dai dipendenti pubblici e dei dati relativi ai dirigenti e ai i tassi di assenza e di presenza del personale aggregati per ciascun ufficio dirigenziale .

Per la prima volta la Relazione riserva uno spazio autonomo al tema dell’integrità. Lo sviluppo delle attività del Servizio Anticorruzione e Trasparenza (S.A.eT.) da un lato ed il rafforzamento delle attività dell’Ispettorato per la funzione pubblica dall’altro, infatti, testimoniano l’attenzione posta dal Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione allo viluppo di un’etica fondata sull’integrità e sulla correttezza dell’azione amministrativa.

La prima parte del capitolo si sofferma sul ruolo del S.A.eT, istituito presso il Dipartimento della funzione pubblica per la prevenzione il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione. In questo contesto vengono altresì indicati e descritti i principali avvenimenti del 2010 e le numerose attività del S.A.eT, in ambito sia nazionale che internazionale, tra i quali l’avvio dell’iter del cd.disegno di legge anticorruzione, l’A.S. 2156, approvato il 15 giugno 2011 (ora all’esame della Camera dei Deputati) e l’esame dell’Italia da parte del GRECO, il Gruppo di Stati contro la Corruzione del Consiglio d’Europa, che ha portato nel 2011 all’adozione del “Rapporto di Conformità.

Nella Relazione vengono analiticamente trattati anche i diversi aspetti della gestione delle risorse umane.

Approfondimento 

[18 ottobre 2011]