Piano casa. Riparte l'edilizia, riparte l'economia.
100.000 NUOVE CASE POPOLARIIN CINQUE ANNI
Come da impegno assunto in campagna elettorale, il governo Berlusconi ha varato nel giugno 2008 un piano per la costruzione di nuove case, con uno stanziamento di 550 milioni di euro. Dopo otto mesi di trattativa, il 12 marzo 2009 la conferenza governo-Regioni- Comuni ha dato il definitivo via libera al piano nazionale di edilizia abitativa. L’8 maggio sono stati attivati i primi 350 milioni. Di questi: 200 milioni di euro sono ripartiti tra le Regioni per costruire alloggi popolari; gli altri 150 milioni danno il via al fondo immobiliare voluto dal governo per finanziare la costruzione di nuove case a prezzi sociali. Destinatari del piano sono i nuclei familiari a basso reddito (anche monoparentali), le giovani coppie a basso reddito, gli anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate, gli studenti fuori sede e gli immigrati regolari a basso reddito a patto che risiedano da 10 anni in Italia e da 5 nella Regione.
ZERO BUROCRAZIA PER CHI AMPLIA LA PROPRIA CASA
L’idea lanciata dal Presidente del Consiglio consiste nel favorire l’ampliamento di abitazioni mono o bifamiliari, eliminando le rigidità della burocrazia e accelerando le procedure amministrative per i permessi. Il permesso di costruire sarà sostituito con una perizia firmata dal progettista. Sarà possibile aumentare del 25% la volumetria degli edifici esistenti oppure abbattere case con più di vent’anni di vita e ricostruirle con dimensioni più ampie del 35% se si usano materiali ecologici. Sono esclusi i centri storici, le case d’epoca e gli immobili vincolati, perché beni storici, artistici o monumentali. Il 2 aprile 2009 governo e Regioni hanno siglato un accordo con il quale le Regioni si sono impegnate a preparare singoli piani e leggi regionali per stabilire in che modo dare seguito al piano del governo.
LA VENDITA DELLE CASE POPOLARI
Il terzo punto del piano prevede di dare agli attuali inquilini delle case popolari la possibilità di riscattare a condizioni vantaggiose l’abitazione in cui vivono. Nel decreto anticrisi approvato definitivamente il 27 gennaio 2009 il governo aveva già invitato gli istituti che gestiscono le case popolari a metterle sul mercato. Con l’intesa del 12 marzo 2009, anche su questa parte del progetto c’è l’accordo degli Enti locali e dunque esso ha preso il via. Il ricavato di queste vendite sarà investito in altre opere di edilizia pubblica. Anche questa operazione contribuirà a rilanciare il mercato delle ristrutturazioni.
[30 luglio 2010]