Risparmi al sicuro
Il 10 ottobre 2008 il governo Berlusconi è stato il primo al mondo a garantire che nessuna banca italiana sarebbe fallita e che nessun italiano avrebbe perso un euro dei propri risparmi. Così è stato. Il governo non ha nazionalizzato nessuna banca ma ha messo in atto un insieme di misure per garantire i risparmi delle famiglie e delle imprese. Il sistema ha retto bene, perché l’indebitamento privato è basso, le famiglie hanno forte propensione al risparmio e le banche non erano “contaminate” da titoli finanziari tossici.
RISPARMI GARANTITI DALLO STATO
Da ottobre 2008, per 36 mesi lo Stato garantisce i risparmi depositati sui conti correnti, fino a 103.000 euro per conto.
COMITATI DI CONTROLLO DEL CREDITO
Presso le prefetture i cittadini possono segnalare le banche che non erogano credito come negli anni precedenti.
“TREMONTI-BOND”
Nel 2009 i “Tremonti-bond” sono serviti per sostenere la liquidità delle banche e quindi la loro capacità di finanziare cittadini e imprese. Li hanno usati quattro banche, per un totale di 4,1 miliardi, che hanno reso allo Stato 227 milioni di interessi.
TASSAZIONE PIU’ EQUA PER I FONDI DI INVESTIMENTO
Dal primo luglio 2011 i fondi di investimento saranno tassati (al 12,5%) solo al momento in cui i proventi vengono effettivamente incassati.
TRASFERIMENTO MUTUI
Se il trasferimento del mutuo non si perfeziona in 30 giorni, la banca cedente deve risarcire il cliente dell’1% del valore del mutuo.
GARANTIRE LA STABILITA’ DEL SISTEMA BANCARIO PER DARE FIDUCIA AI RISPARMIATORI
Nel 2008 il governo ha messo in atto una serie di misure precauzionali per mettere le banche italiane al riparo dalla crisi e così preservare la fiducia e i risparmi dei cittadini. Se una banca italiana avesse avuto difficoltà patrimoniale, il governo:
- poteva dare un finanziamento per garantire la liquidità della banca;
- entrare nel capitale della banca acquistando azioni privilegiate senza diritto di voto.
La gestione sarebbe rimasta privata. Il management delle banche che avessero chiesto questo aiuto pubblico avrebbe dovuto dimettersi. Il governo ha anche stabilito di garantire per cinque anni i bond emessi dalle banche entro il 31 dicembre 2009. Nessuna banca italiana ha avuto bisogno di usare queste garanzie.
[01 settembre 2011]
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