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Fisco. Il governo convince i contribuenti

Cade fragorosamente il "cavallo di battaglia" del rallentamento della lotta all'evasione fiscale, disarcionando Franceschini, il Pd e l'intera sinistra. I dati del 2008 di contrasto agli inadempimenti dei contribuenti sono da record e hanno portato nelle casse dello Stato 6,9 miliardi, con un aumento dell'8% rispetto all'anno precedente.

Non rallenta la lotta all'evasione

foto: calcoloI dati sono stati forniti ieri dal direttore dell'Agenzia delle entrate Attilio Befera che, parlando di un risultato "mai conseguito", ha sottolineato come "dire che è rallentata la lotta all'evasione è un'informazione errata, che può indurre in un convincimento sbagliato,ovvero che si può evadere". Si tratta di dati tanto più rilevanti in quanto conseguiti in un anno di passaggio, con un avvicendamento alla testa dell'Agenzia e conseguente profonda riorganizzazione della stessa.

Gli accertamenti su imposte dirette, Iva e Irap sono lievitate del 27%, da 500mila e 645mila, con una maggiore imposta accertata pari a 20,3 miliardi (+40%). Dei 6,9 miliardi incassati, sono 3,7 i miliardi affluiti nelle casse dell'Erario grazie all'attività di accertamento in senso stretto (+28%).

"Effetto Prodi"?

È stata la parola d'ordine dell'opposizione che, dopo aver battuto la grancassa in questi mesi, è stata spiazzata da questi dati incontrovertibili. Risibile la prima dichiarazione dell'ineffabile segretario della Cgil, Guglielmo Epifani che, interpellato dai giornalisti a Pisa, ha detto: "Non conosco bene i dati, ma so che sono i frutti dell'azione del governo precedente". Insomma, un atto di fede: lui "non conosce i dati", ma con riflesso pavloviano fornisce la sua interpretazione "a prescindere". Purché non si dica che lui riconosce a Berlusconi, a Tremonti, a questo governo un qualsivoglia merito.

Lotta senza tregua

Il direttore dell'Agenzia delle entrate parla anche del futuro e mette a tacere la sinistra ricordando che l'obiettivo per il 2009, nonostante la crisi, è di portare la cifra della lotta all'evasione a 7,2 miliardi. I dati di cui dispone sono il linea con queste stime, legate esclusivamente alla situazione economica generale, che sta portando problemi di liquidità alle imprese e che coglie di riflesso anche i versamenti. Ha aggiunto che "l'introduzione dei Tremonti-bond potrà dare una risposta alla necessità di liquidità e ci sono segnali di tenuta rispetto alla crisi".

L'Agenzia delle entrate sta attuando un'azione di contrasto all'evasione più "mirata", individuando settori e territori in cui il fenomeno è più elevato, spalmando gli interventi su tutte le tipologie di contribuenti, ma senza vessare intere categorie, sparando nel mucchio e sperando che ci siano gli evasori. Che era la cifra della "dottrina Visco".

"Finti poveri" nel mirino

Il Sole 24 Ore segnala che nelle prossime settimane, in linea con il piano straordinario di controllo del redditometro, partirà una nuova procedura che ha nel mirino i "finti poveri", quelli che dichiarano al Fisco redditi da miseria, ma hanno un trend di vita molto al di sopra della media. Grazie al Cete, un applicativo informatico che incrocia milioni di dati (auto di lusso, mega ville, castelli, barche, Aerei, cavalli), la Guardia di Finanza lavorerà su quegli scostamenti di reddito, superiori al 25%, che consentiranno di scovare i casi di più palese incongruità di soggetti che dovranno renderne conto al Fisco. A Pasqua, poi, debutteranno altri sei interventi interforza (Entrate, Guardia di Finanza, Dogane) finalizzati alla lotta alle frodi all'Iva. Fatti e non opinioni. Franceschini e company se ne facciano una ragione. Il presunto rallentamento nella lotta all'evasione è l'ennesima arma spuntata contro il governo.

[24 marzo 2009]

 

 
 
 

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