Intercettazioni ecco le nuove regole
Questo il maxi-emendamento al disegno di legge sulle intercettazioni approvato alla Camera dei Deputati. Ecco in estrema sintesi, il contenuto del provvedimento:
Evidenti indizi colpevolezza
Il Pm potrà chiedere di intercettare solo se ci saranno ‘evidenti indizi di colpevolezza’ e solo se saranno ‘assolutamente indispensabili’. Nelle indagini di mafia e terrorismo basteranno ‘sufficienti indizi di reato’. La richiesta dovrà essere autorizzata da un Gip collegiale del capoluogo del distretto ma il giudice dovrà poi compiere una valutazione autonoma del caso.
Divieto di pubbliche dichiarazioni
La toga che rilascia “pubblicamente dichiarazioni” sul procedimento affidatogli ha l’obbligo di astenersi. E sarà sostituito se iscritto nel registro degli indagati per rivelazione del segreto d’ ufficio.
Omesso controllo
Il ddl prevede l’ammenda da 500 a 1.032 euro per pubblici ufficiali e magistrati che ometteranno di esercitare il controllo necessario ad impedire la indebita cognizione o pubblicazione delle intercettazioni.
Divieto pubblicazione
Le intercettazioni non potranno essere pubblicate fino a conclusione delle indagini.
Rettifiche senza commento
Cambia anche la norma sulle rettifiche perchè nel ddl si dice che dovranno essere pubblicate nella loro interezza, ma “senza commento”. E si disciplinano anche quelle su internet.
No alla pubblicazione dei nomi e delle foto dei magistrati
Stop alla pubblicazione di nomi o immagini di magistrati “relativamente ai procedimenti penali a loro affidati”, salvo che l’immagine non sia indispensabile al diritto di cronaca.
Giornalisti
Torna il carcere per i cronisti, ma la pena diventa da 6 mesi a un anno quindi obliabile: cioè trasformabile in sanzione pecuniaria.
Reati intercettabili
Potranno essere intercettati tutti i reati con pene oltre i 5 anni, compresi quelli contro Pubblica Amministrazione; ingiuria; minaccia; usura; molestia; traffico-commercio di stupefacenti e armi; insider trading; aggiotaggio; contrabbando; diffusione materiale pornografico anche relativo a minori.
No a utilizzo in procedimenti diversi
Le intercettazioni non potranno essere usate in procedimenti diversi da quelli nei quali sono state disposte. Salvo i casi di mafia e terrorismo.
Intercettazioni ambientali
Si potranno usare le ‘cimici’ solo per spiare luoghi nei quali si sa che si sta compiendo un’attività criminosa. Unica eccezione per i reati di mafia, terrorismo e per quelli più gravi.
Limiti di tempo
Non si potrà intercettare per più di 60 giorni: 30 più 15 più 15. Per reati di mafia, terrorismo o minaccia col mezzo del telefono si può arrivare a 40 giorni prorogabili di altri 20.
Relazione su spese e ‘tetto’
Ci sarà un tetto di spesa stabilito dal ministero della Giustizia, sentito il Csm. Entro il 31 marzo ogni procuratore trasmetterà al Ministero una relazione sulle spese per le intercettazioni dell’anno precedente.
Procedimento contro ignoti
Le intercettazioni potranno essere richieste solo dalla parte offesa e solo sue utenze.
Archivio riservato e divieto di allegare verbali a fascicolo
Telefonate e verbali saranno custoditi in un archivio presso la Procura. E le registrazioni saranno fatte con impianti installati nei Centri di intercettazione istituiti presso ogni distretto di Corte d’Appello. I procuratori dovranno gestire e controllare questi Centri e avranno 5 giorni per depositare verbali e intercettazioni. Se dal loro deposito però ci sarà pregiudizio per le indagini, si potrà ritardare la consegna, ma non oltre la data dell’avviso della conclusione delle indagini preliminari. Vietato allegare le intercettazioni al fascicolo.
Stop a intercettazioni per 007
Se un Pm volesse intercettare un telefono usato da esponenti dei Servizi e quindi anche da ‘body guard’ dovrà informarne entro 5 giorni il presidente del Consiglio che potrà apporre il segreto di Stato.
[11 giugno 2009]
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