Tutelarele famiglie e le imprese: risparmi al sicuro
TUTELARE LE FAMIGLIE E LE IMPRESE RISPARMI AL SICURO
Il 10 ottobre 2008 il Governo è stato il primo al mondo ha garantire che nessuna banca nazionale sarebbe fallita. COSÌ È STATO
Il sistema italiano del credito è giunto allo scoppiare della crisi in condizioni migliori rispetto a quello degli altri Paesi occidentali: le banche italiane non erano contaminate dai titoli “tossici” e la propensione al risparmio degli italiani era (e rimane) molto forte. Scarso impatto della finanziarizzazione dell’economia, basso indebitamento privato e risparmio delle famiglie sono i punti di forza del nostro sistema, che ci hanno consentito di affrontare la crisi finanziaria meglio degli altri. A differenza di quanto avvenuto nella maggior parte degli altri Paesi, in Italia lo Stato non ha nazionalizzato nessuna banca. Tutti gli interventi del Governo nel settore hanno mirato a far si che le banche possano
continuare a fare le banche, cioè a finanziare le imprese e l'economia reale.
RISPARMI SUL CONTO CORRENTEGARANTITI DALLO STATO PER 36 MESI
I cittadini che hanno risparmi depositati sui conti correnti delle banche italiane, possono contare sulla protezione offerta dallo Stato.
A integrazione e in aggiunta ai sistemi di protezione già in vigore per i depositi dei risparmiatori, anche lo Stato offre la sua copertura a protezione dei risparmi, fino a un massimo di 103.000 euro, per un periodo di 36 mesi. La somma riguarda ciascun conto e ciascun cliente: se si hanno più conti in più banche ciascuna banca e anche i conti correnti on line.
REGOLE PIÙ FAVOREVOLI PER LA VALUTA ASSEGNI
Dal novembre 2009, per tutti gli assegni bancari versati in conto corrente la data di valuta e di disponibilità per il beneficiario non può superare i tre giorni lavorativi successivi al versamento. Per tutti gli assegni circolari e i bonifici, la data di valuta e di disponibilità non può superare un giorno.
MUTUI: SANZIONI ALLE BANCHE
Nel caso in cui il trasferimento del mutuo non si perfezioni entro il termine di 30 giorni dalla richiesta, la banca cedente è tenuta a risarcire il cliente in misura pari all’1% del valore del mutuo per ciascun mese o frazione di mese di ritardo.
“TREMONTI-BOND”
I “Tremonti-bond” sono obbligazioni emesse dalle banche italiane quotate in borsa e sottoscritte dal Ministero del Tesoro.
Come contropartita, le banche pagano allo Stato una cedola annuale tra il 7,5 e l'8,5% per i primi anni e si impegnano a favorire il credito alle famiglie e alle imprese, soprattutto piccole e medie. Hanno chesto i “Tremonti-bond” quattro istituti bancari, per un totale di 4,1 miliardi di euro. Con questo sostegno al patrimonio delle banche, il Governo ha messo in moto una leva finanziaria che di norma si moltiplica per 15.
I COMITATI DI CONTROLLO DEL CREDITO PRESSO LE PREFETTURE
Le Prefetture sono incaricate di verificare che le banche forniscano un flusso di credito a famiglie e imprese almeno uguale a quello erogato in media tra il 2007 e 2008. I cittadini possono segnalare i casi in cui questo non avviene e le prefetture attivano un indagine accurata.
“MASSIMO SCOPERTO” RIDOTTO ALLO 0,5%
La commissione dovuta quando il conto su un fido va in rosso non può superare lo 0,5% a trimestre sulla cifra dovuta.
GARANTIRE LA STABILITA’ DEL SISTEMA BANCARIO PER DARE FIDUCIA AI RISPARMIATORI
Il Governo ha messo in atto una serie di misure precauzionali per mettere le banche italiane al riparo dalla crisi e così preservare la fiducia
di risparmiatori, operatori e investitori. Qualora una banca italiana dovesse avere difficoltà patrimoniale, il Governo potrà:
- dare un finanziamento per garantire la liquidità della banca;
- entrare nel capitale della banca acquistando azioni privilegiate senza diritto di voto.
La gestione rimarrebbe privata. Il Governo darebbe un sostegno temporaneo, qualora la Banca d’Italia lo ritenesse necessario. Il management delle banche che dovessero chiedere questo aiuto pubblico dovrà dimettersi. L’intervento del Governo durerà il tempo strettamente utile e poi le azioni saranno rivendute. Per riattivare l’accesso delle banche a fonti di finanziamento che consentano loro di continuare a erogare credito alle imprese e alle famiglie, il Governo ha anche stabilito di Garantire per cinque anni i bond emessi dalle banche entro il 31 dicembre 2009. La garanzia sarà concessa a condizioni di mercato e previa valutazione di Bankitalia.
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